"Ciao Alejandro, sono io". Papa Francesco telefona ai fedeli a Plaza de Mayo: "Pregate
per me!"
Grandissima emozione e tanto stupore a Plaza de Mayo, a Buenos Aires, tra le migliaia
di fedeli riuniti davanti alla Cattedrale per seguire tramite collegamento video la
Messa di inizio Pontificato, quando questa mattina molto presto si è sentita la voce
di Papa Francesco che in una telefonata trasmessa in diretta ha rivolto un saluto
ai presenti: "Cari figli, so che state nella piazza. So che state pregando...ne ho
molto bisogno". Papa Francesco li ha ringraziati per questo e gli ha chiesto "un favore":
"Vi chiedo di camminare tutti insiemi, abbiate cura gli uni degli altri" e "non fatevi
del male". "Prendetevi cura della vostra famiglia - ha proseguito - custodite la natura,
proteggete i bambini, accudite i vecchi; che non ci sia odio, che non ci siano litigi,
lasciate da parte l’invidia, non ferite nessuno. Dialogate, che tra di voi sia vivo
il desiderio di proteggervi". Quindi il suo auspicio ad avvicinarsi a Dio. "Dio è
buono, sempre perdona, comprende, non abbiate paura; è Padre, avvicinatevi a Lui.
Che la Vergine vi benedica molto, non dimenticatevi di questo vescovo che è lontano,
ma che vi vuole tanto bene. Pregate per me". Debora Donnini ha raggiunto telefonicamente
il Rettore della Cattedrale di Buenos Aires, padre Alejandro Russo, la persona
a cui Papa Francesco ha telefonato questa mattina:
R. – A la tres
y media de Buenos Aires... Alle tre e mezzo, ora di Buenos Aires, e alle sette
e mezzo ora di Roma, sento la voce del Santo Padre che mi dice: “Ciao Alejandro, sono
io”. Ed io ho risposto: “Padre Santo…dire sono io è dire sono Pietro!”. Mi dice: “Mi
fai comunicare con la piazza?”. E rispondo: “Se mi dai un minuto” e subito abbiamo
fatto il collegamento.
D. – E cosa ha detto alla Piazza?
R. – En primer
lugar... Prima di tutto di pregare. Era contento che stavano pregando per lui e
ha detto che la preghiera era il nutrimento di tutta la vita cristiana. Ha chiesto
di lavorare per l’unità e di essere testimonianza cristiana nella realtà dove ciascuno
vive. Poi ho fatto una piccola presentazione: 15 persone adulte sono venute per chiedere
il Battesimo, per cominciare il cammino battesimale; ci sono state confessioni, benedizioni;
c’è tutto il clero di Buenos Aires e la cattedrale è piena, adorando il Santissimo
Sacramento.
D. – Questo è accaduto stanotte?
R. – Esta noche... Sì,
questa notte. Il Santo Padre ci ha ringraziato e poi soprattutto ha esortato alla
preghiera e all’unità.
D. – E lei che cosa ha provato quando ha sentito la
voce del Santo Padre al telefono?
R. – Un sentimiento incomprensibile... Ho
provato qualcosa di incomprensibile, di gigantesco. E’ una cosa talmente strana sentire
la voce di colui che era arcivescovo e che all’improvviso è quella del Santo Padre!
La distanza tra Buenos Aires e Roma fa sì che se il Santo Padre si avvicina tramite
i mezzi di comunicazione, ci appare come una figura quasi angelicale, invece a Roma,
avendolo così vicino, si vede di più la persona concreta.
D. – In questo momento
com’è la situazione in Plaza de Mayo? Ci sono molte persone?
R. – Yo no se
calcular el numero... Io non so calcolare il numero, però la piazza è piena e così
anche la Avenida de Mayo. La gente in questo momento sta arrivando e ci sono sempre
più persone.