Un’autobomba è esplosa lunedì a Mogadiscio, vicino al palazzo presidenziale, ed ha
ucciso almeno 10 persone in un’esplosione probabilmente diretta contro gli alti funzionari
governativi, stando a quanto dichiarato dalla polizia. Il kamikaze si è fatto esplodere
mentre guidava lungo la strada che collega il palazzo al teatro nazionale, una strada
costellata da sale da tè, che nel momento dell’attacco erano gremite, secondo le dichiarazioni
dell’ufficiale di polizia Abdiqadir Mohamud. Un mezzo dei trasporti pubblici che stava
percorrendo la via ha preso fuoco. “La maggior parte delle persone che sono morte
a bordo del minibus erano civili. Il veicolo si trovava accidentalmente tra la macchina
del governo e l’autobomba” al momento dell’esplosione – ha dichiarato. La sicurezza
nella capitale è significativamente aumentata da quando un’offensiva militare ha spinto
i ribelli islamici, legati agli ambienti di al-Qaeda, fuori dalla città nel 2011.
Tuttavia, esplosioni e omicidi a Mogadiscio, attribuiti ai militanti, avvengono ancora
frequentemente. Il gruppo di al Shabaab, che ha rivendicato numerosi attacchi e che
ha dichiarato di voler rovesciare il nuovo governo somalo, non ha ancora rilasciato
commenti su questo episodio. A inizio marzo, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite ha esteso di un anno il mandato della missione dell’Unione Africana in Somalia,
autorizzandola a usare “tutti i mezzi necessari” per realizzare i propri obiettivi.
(V.C.)