2013-03-18 14:56:37

Il cardinale Toppo su Papa Francesco: "Dio dà l'uomo giusto nel tempo giusto"


Tutto il mondo sta seguendo con emozione i primi giorni del Pontificato di Papa Francesco. Giancarlo La Vella ne ha parlato con l’arcivescovo di Ranchi, in India, il cardinale Telesphore Placidus Toppo:RealAudioMP3

R. - Dio fa sempre il nostro bene e di questo ho fatto esperienza nell’ultimo Conclave. Secondo me Dio dà il giusto uomo al tempo giusto.

D. - Ogni Pontefice porta qualcosa di nuovo, porta il suo carisma nella Chiesa. Papa Bergoglio che cosa sta portando?

R. - Non è facile dirlo, dobbiamo stare a vedere. La sua è una testimonianza che noi vediamo e il mondo ha già visto come si è comportato sin dall’inizio: semplice, umile, molto profondo ed in un certo senso possiamo dire anche “santo”.

D. - Si aprono nuove speranze per la Chiesa in questo momento?

R. - Certamente, secondo me è una cosa necessaria per il mondo d’oggi.

D. - L’India - il suo Paese - come ha accolto l’elezione e le prime parole di Papa Francesco?

R. - Gli indiani sono religiosi e vivono in un regime democratico; una democrazia accetta qualsiasi uomo, qualsiasi verità che viene detta e la rispettano. Gli indiani hanno sempre accettato il Papa e adesso speriamo che Papa Francesco venga presto a trovarci.

D. - Proprio per questo l’India è forse il Paese dove, più di ogni altro, si può avviare in modo proficuo il dialogo tra le diverse religioni…

R. - Giusto, la maggioranza degli indiani accetterà quello che il Papa sta dicendo in questi giorni. E’ difficile capire, ma penso che la Chiesa sia per tutti i popoli: Cristo è morto per tutti e perciò Cristo - mandato a predicare il Vangelo per i poveri - ama i poveri, ma senza dimenticare i ricchi; tra i discepoli di Cristo c’erano anche ricchi. Anche Madre Teresa una volta, quando ero vescovo di Dumka, venne invitata ad una funzione in una scuola inglese e qualcuno le chiese: “Dobbiamo chiudere queste scuole ed andare a lavorare tra i poveri come lei sta facendo?”. Lei rispose, “No, ciò che voi state facendo va bene, perché anche i ricchi hanno bisogno di Dio, hanno bisogno del Vangelo". Dobbiamo lavorare anche in mezzo a loro e con il loro aiuto possiamo lavorare e aiutare anche i poveri. Senza di loro noi non possiamo aiutare i poveri. Tutti hanno un loro dovere da compiere.

D. - Dalle prime parole pronunciate nei vari interventi di Papa Francesco, vengono in mente la parola misericordia e l’opzione per i poveri, per la povertà…

R. - La Chiesa è sacramento di salvezza: la Chiesa, i popoli, i popoli di Dio, tutti noi anche come organizzazione sociale sono segni del sacramento della salvezza. Perciò, penso che il modo in cui noi viviamo - cattolici e cristiani insieme - sarà un segno e sacramento della salvezza per tutto il mondo, in questo modo loro capiranno come devono avere misericordia e specialmente promuovere giustizia. A tale riguardo penso che la Chiesa cattolica debba essere un segno forte di questo. Come Beato Papa Giovanni Paolo II disse: “Senza amore non è possibile la giustizia e senza la giustizia è impossibile la pace e senza pace non ci sarà progresso”; anche Paolo VI aveva detto: “La parola progresso è sinonimo di pace”.







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