2013-03-17 15:37:29

Giappone. A due anni da tsunami e disastro di Fukushima la situazione resta grave


L’11 marzo scorso ricorrevano i due anni dal terribile tsunami che colpì gravemente il Giappone, provocando anche il disastro della centrale nucleare di Fukushima, e causando circa 19mila vittime. Nonostante il tempo trascorso, la situazione nelle aree maggiormente coinvolte del Paese è ancora drammatica: il lavoro della diocesi di Sendai, coordinato da Caritas Giappone, per la popolazione colpita prosegue senza sosta, soprattutto nelle città di Kamaisgi, Yonekawa, Minami, Sanriku, Ishinomaki, Miyako, Osuchi, Ofunato, Haramachi e Iwaki, dove si prende in carico la ricostruzione delle abitazioni e si occupa del sostegno psicologico e spirituale alle vittime. La lentezza del programma di ricostruzione – precisa AsiaNews - ha causato l’esodo di migliaia di persone: al dicembre 2012 erano circa 150mila gli abitanti delle province di Myagi e Iwate migrati altrove e anche l’area intorno a Fukushima, dove i livelli di radiazioni sono particolarmente alti e pericolosi per l’uomo, è completamente spopolata. La maggior parte delle persone fuggite, però, lo hanno fatto a proprie spese e senza alcun rimborso da parte del governo: ciò ha creato problemi specialmente alle giovani coppie con figli. Entro il 2013, infine, la popolazione spera che il governo inizi a costruire centri ricreativi per spingere le famiglie e le persone sole a uscire dall’isolamento forzato. (R.B.)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVII no. 76







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