Congo. Rete Pace: unica strada è dialogo nazionale
L’unica strada per ricreare l’unità nazionale nella Repubblica Democratica del Congo
è l’urgente convocazione di un dialogo cui partecipino tutte le parti: governo, Parlamento,
opposizione extraparlamentare e società civile. Ne è convinta la Rete Pace per il
Congo in una nota inviata all’agenzia Fides in cui sottolinea la “potenziale opportunità
straordinaria nelle mani del presidente Kabila di vincere la guerriglia di M23: la
coesione di tutto il popolo congolese”. Il movimento di guerriglia attivo nel Nord
Kivu, infatti, sembra essersi diviso in due fazioni: una favorevole alle trattative
con Kinshasa; l’altra intenzionata, invece, a proseguire le ostilità. Rete Pace individua
anche alcuni temi sui quali tale dialogo nazionale dovrebbe svolgersi: il rigoroso
rispetto della Costituzione, le necessarie riforme dei servizi di sicurezza, della
giustizia e del sistema elettorale, una più equa gestione delle risorse naturali per
migliorare le condizioni sociali della popolazione. Intanto è notizia di oggi la fuga
di circa 600 ribelli dell’M23 nel vicino Rwanda, compresi alcuni feriti che hanno
trovato assistenza presso la Croce Rossa: tra questi, conferma Kinshasa, anche il
generale Bosco Ntaganda, sul quale pendono due mandati di cattura della Corte penale
internazionale per crimini di guerra e contro l'umanità commessi nella regione di
Ituri nei primi anni Duemila, e che il governo congolese chiede a quello rwandese
di non accogliere. Dal riacuirsi delle ostilità in Nord Kivu ad oggi, infine, sono
circa 25mila i congolesi che hanno trovato rifugio oltreconfine. (R.B.)