2013-03-15 17:00:55

Ungheria: sì del presidente ai cambiamenti costituzionali, Ue preoccupata


“È un mio inequivocabile dovere costituzionale firmare e dichiarare legge questo emendamento della Costituzione poiché la cosa riguarda l’unità nazionale”. Così il presidente ungherese, Janos Ader, ha motivato la decisione di firmare il pacchetto di modifiche costituzionali – chiamato “quarto emendamento” – approvato l’11 marzo dal partito conservatore del primo ministro, Viktor Orban, che gode della maggioranza dei due terzi in Parlamento. La controversa riforma determinerà significativi effetti retroattivi sulle decisioni della Corte Costituzionale ungherese ed evidenti limitazioni alle libertà civili, di stampa e di espressione. In una conferenza stampa convocata nella sede del Consiglio Ue, poco prima dell’inizio del summit dei capi di Stato e di governo dei 27 Paesi, il premier ungherese ha energicamente difeso la manovra. “L’Ungheria - ha dichiarato - fa leggi solo nel rispetto dei valori Ue e, finora, ha sempre chiarito tutti i dubbi dell’Europa”. Tali emendamenti, ha poi aggiunto, “già esistevano al 95% nella Costituzione, ma erano norme ‘transitorie’ che la Corte costituzionale ha chiesto al Parlamento di tradurre in legge permanente”. Orban ha poi respinto la pioggia di critiche arrivate dall’Ue, dal Consiglio d’Europa e da diversi leader tra cui Angela Merkel, giudicandole “prive di fondamento”. Il presidente del paralamento Ue, Martin, Schulz ha comunque aperto all’ipotesi di un’azione sanzionatoria e ha indicato l’opportunità che i leader Ue affrontino la questione con il premier magiaro al vertice. Vuole chiedere alla Commissione un “rapporto dettagliato” sul pacchetto di cambi. In caso di infrazione, il Paese interessato perderebbe il diritto di voto nel Consiglio. Commenti negativi arrivano anche dal commissario alla Giustizia Viviane Reding:“La Commissione – ha detto - è custode del trattato e non vede senza conseguenza il fatto che i principi di questo trattato siano calpestati”. Intanto, è prevista per oggi, giorno di festa nazionale a Budapest, una nuova manifestazione di protesta dei partiti di opposizione, contro quello che molti hanno definito come “un golpe bianco”. (V.C.)







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