2013-03-14 16:04:46

L’Africa aspetta Papa Francesco e la sua attenzione per gli ultimi


Anche l’Africa aspetta Papa Francesco, con particolare speranza, data la sua eccezionale vicinanza ai poveri. Subito arriva a lui, attraverso la Fides, un appello da mons. Juan José Aguirre Muňos, vescovo di Bangassou, la città nel sudest della Repubblica Centrafricana conquistata dalla coalizione ribelle Seleka l’11 marzo scorso: “Sono veramente contento che il nuovo Pontefice provenga dall’America Latina perché è un riconoscimento per la Chiesa di quel continente – ha detto il presule che è di origine spagnola – ora lo attendiamo qui perché possa conoscere le sofferenze e le speranze anche del nostro continente”. Il vescovo ha poi affermato che la Chiesa locale sta tentando di aprire un corridoio umanitario per far giungere aiuti alle popolazioni ed evacuare le persone che necessitano di cure. Un appello al nuovo Papa affinché “rivitalizzi la Chiesa” viene anche da un suo confratello nella Zambia, padre Leonardo Chiti, direttore del Centro della Compagnia di Gesù per la riflessione teologica. “Francesco sarà il Papa dei poveri, forte della sua sensibilità di pastore del sud del mondo – ha detto a Misna – e della vocazione dei gesuiti ad andare dove c’è bisogno”. Porterà, dunque, i “valori dei gesuiti nella Curia di Roma, lavorando per la più grande gloria di Dio e per raggiungere quell’eccellenza così importante nella Regola di Sant’Ignazio di Loyola”. Il fatto, infine, che provenga da un Paese in via di sviluppo è importante, perché “è in questa grande regione del pianeta che vive la maggior parte dei cattolici e che la povertà è più diffusa”. Affida a un suo ricordo personale, invece, le congratulazioni a Papa Francesco il vicario apostolico di Ingwavuma, in Sudafrica, mons. José Luis Gerardo Ponce de Léon, che essendo di origine argentina aveva chiesto e ottenuto due anni fa dall’allora cardinale Bergoglio di essere ricevuto. “Mi disse che mi ringraziava di cuore di essere andato a trovarlo – riferisce a Fides – con la stessa semplicità con cui ieri ha chiesto di pregare per lui”. Dall'agosto scorso, il presule è anche amministratore apostolico di Manzini, nello Swaziland, dove nella casa vescovile c’è una stanza chiamata “la stanza del Papa” perché lì riposò per qualche ora Giovanni Paolo II durante un suo viaggio apostolico: “Chissà se accoglierà anche Papa Francesco…”, è la speranza del vescovo. (R.B.)








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