2013-03-14 16:01:37

I vescovi dell’America Latina in festa per il primo Papa figlio delle loro terre


Grande festa in tutta l’America Latina per l’elezione di Papa Francesco: in primo luogo nel suo Paese, l’Argentina, sacerdoti e fedeli stanno esprimendo la loro gioia nella preghiera. “Caro Giorgio, la nostra gioia viene dalla fede in Gesù Cristo, il Signore della storia, per avere accettato di servire la Chiesa come successore di Pietro – scrive in una lettera al nuovo Pontefice il presidente della Conferenza episcopale locale e arcivescovo di Santa Fe de la Vera Cruz, mons. José Maria Arancedo, che è un suo personale amico – affido il Tuo Ministero sotto la protezione di Nostra Signora di Lujàn”. Domenica prossima, inoltre, in tutte le diocesi del Paese, si leggerà una particolare intenzione di preghiera e ringraziamento per il Papa argentino. In un comunicato, anche la Chiesa messicana rende omaggio al nuovo Pontefice, che “ha ascoltato la voce del Signore che attraverso i cardinali gli ha detto ‘Tu sei Pietro, e sopra questa pietra edificherai la mia Chiesa’ e gli ha affidato la missione”. “In quest’Anno della Fede – scrivono i presuli – assume particolare significato l’elezione del primo Papa dell’America Latina, il ‘continente della speranza’, per noi è un chiaro segno dell’amore di Dio per le Chiese pellegrine in queste terre”. Anche i vescovi della Colombia raccomandano il nuovo Papa Francesco allo Spirito Santo, affinché lo accompagni e lo guidi, e invitano tutti i sacerdoti, le comunità religiose e il popolo a “rinnovare la propria sincera adesione e il fedele attaccamento al nuovo Vicario di Cristo e successore dell’apostolo Pietro, in profondo spirito di comunione e unità ecclesiale”. “Impressionano i primi momenti del nuovo Papa – scrive il segretario della Conferenza episcopale della Bolivia, padre Arana – specialmente il suo messaggio di unità, fratellanza e amore”. Dalla Bolivia giungono anche le congratulazioni del provinciale dei Gesuiti boliviani, padre Rene Cardozo, che sottolinea “l’importante responsabilità del servire la Chiesa, condurla e orientarla in un mondo che propone molte sfide e inquietudini alla nostra fede”. La Conferenza episcopale del Nicaragua e il suo presidente mons. René Sándigo, si uniscono al nunzio apostolico nel Paese, mons. Fortunatus Nwachukwu, e all’arcivescovo di Managua, mons. Leopoldo José Brenes, nell’espressione della propria allegria per l’elezione di Papa Francesco, per il quale pregano ardentemente: “Un uomo vicino al cuore di Dio, lo stesso Dio che ha guidato il Collegio cardinalizio nell’elezione”, lo definiscono. I vescovi del Venezuela, invece, nel loro messaggio, evidenziano la prima uscita del Papa affacciato al balcone e la sua “lezione di amore al popolo di Dio che lo riceve come Padre e Pastore, e che il Signore, attraverso il Collegio cardinalizio, ha scelto come guida per la barca della Chiesa nel suo divenire storico”. “La scelta di un figlio dell’America Latina come successore di Pietro ci impone come Chiesa di sviluppare con maggiore impeto il grande progetto della Nuova evangelizzazione – aggiungono i presuli – per la trasmissione della fede, la promozione della cultura della vita, della pace e della giustizia, il superamento della povertà e delle disuguaglianze, così come della ricerca di una vera comunione e integrazione sociale, religiosa e umana tra i popoli”. A raccogliersi in preghiera per il nuovo Vicario di Cristo sono anche i vescovi peruviani, mentre la Compagnia di Gesù del Perù ricorda come l’allora cardinale Bergoglio partecipò attivamente all’ultima Conferenza generale dell’Episcopato latinoamericano e dei Caraibi ad Aparecida nel 2007 e ne mette in luce la “costante vicinanza ai poveri e ai semplici”. L’arcivescovo metropolitano del Guatemala, mons. Oscar Julio Vian Morales, si sofferma invece sul significato della missione del Vicario di Cristo: “Essere la guida della Chiesa, il vescovo di Roma, la prima autorità tra i vescovi e l’infallibilità nella dottrina cattolica, in materia di fede e di tradizione”. L’arcivescovo di Montevideo, capitale dell’Uruguay, mons. Nicolás Cotugno, amico personale di Papa Francesco, aspetta una sua visita in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù di agosto a Rio: “Di lui si percepiscono immediatamente lo spirito fraterno e di vicinanza alle persone, siamo tutti uguali e figli dello stesso Padre!”. Anche i vescovi brasiliani attendono con ansia Papa Francesco alla Gmg, soprattutto l’arcivescovo di Rio de Janeiro, mons. Joao Orani Tempesta. Il segretario generale della Conferenza episcopale locale, inoltre, mons. Leonard Ulrich Steiner, loda una Chiesa non più “orientata solo verso l’Europa”, ma che ora intraprenderà con più vigore “il lavoro missionario” inteso come “vicinanza all’uomo e ai suoi problemi”. Infine, dall’altra parte del continente americano, i vescovi canadesi, attraverso il presidente della Conferenza episcopale e arcivescovo di Edmonton, mons. Richard Smith, esprimono la propria stima, amore e obbedienza al nuovo Pontefice, eletto proprio nell’anno del 50.mo anniversario del Concilio Vaticano II. (R.B.)








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