I vescovi dell’America Latina in festa per il primo Papa figlio delle loro terre
Grande festa in tutta l’America Latina per l’elezione di Papa Francesco: in primo
luogo nel suo Paese, l’Argentina, sacerdoti e fedeli stanno esprimendo la loro gioia
nella preghiera. “Caro Giorgio, la nostra gioia viene dalla fede in Gesù Cristo, il
Signore della storia, per avere accettato di servire la Chiesa come successore di
Pietro – scrive in una lettera al nuovo Pontefice il presidente della Conferenza episcopale
locale e arcivescovo di Santa Fe de la Vera Cruz, mons. José Maria Arancedo, che è
un suo personale amico – affido il Tuo Ministero sotto la protezione di Nostra Signora
di Lujàn”. Domenica prossima, inoltre, in tutte le diocesi del Paese, si leggerà una
particolare intenzione di preghiera e ringraziamento per il Papa argentino. In un
comunicato, anche la Chiesa messicana rende omaggio al nuovo Pontefice, che “ha ascoltato
la voce del Signore che attraverso i cardinali gli ha detto ‘Tu sei Pietro, e sopra
questa pietra edificherai la mia Chiesa’ e gli ha affidato la missione”. “In quest’Anno
della Fede – scrivono i presuli – assume particolare significato l’elezione del primo
Papa dell’America Latina, il ‘continente della speranza’, per noi è un chiaro segno
dell’amore di Dio per le Chiese pellegrine in queste terre”. Anche i vescovi della
Colombia raccomandano il nuovo Papa Francesco allo Spirito Santo, affinché lo accompagni
e lo guidi, e invitano tutti i sacerdoti, le comunità religiose e il popolo a “rinnovare
la propria sincera adesione e il fedele attaccamento al nuovo Vicario di Cristo e
successore dell’apostolo Pietro, in profondo spirito di comunione e unità ecclesiale”.
“Impressionano i primi momenti del nuovo Papa – scrive il segretario della Conferenza
episcopale della Bolivia, padre Arana – specialmente il suo messaggio di unità, fratellanza
e amore”. Dalla Bolivia giungono anche le congratulazioni del provinciale dei Gesuiti
boliviani, padre Rene Cardozo, che sottolinea “l’importante responsabilità del servire
la Chiesa, condurla e orientarla in un mondo che propone molte sfide e inquietudini
alla nostra fede”. La Conferenza episcopale del Nicaragua e il suo presidente mons.
René Sándigo, si uniscono al nunzio apostolico nel Paese, mons. Fortunatus Nwachukwu,
e all’arcivescovo di Managua, mons. Leopoldo José Brenes, nell’espressione della propria
allegria per l’elezione di Papa Francesco, per il quale pregano ardentemente: “Un
uomo vicino al cuore di Dio, lo stesso Dio che ha guidato il Collegio cardinalizio
nell’elezione”, lo definiscono. I vescovi del Venezuela, invece, nel loro messaggio,
evidenziano la prima uscita del Papa affacciato al balcone e la sua “lezione di amore
al popolo di Dio che lo riceve come Padre e Pastore, e che il Signore, attraverso
il Collegio cardinalizio, ha scelto come guida per la barca della Chiesa nel suo divenire
storico”. “La scelta di un figlio dell’America Latina come successore di Pietro ci
impone come Chiesa di sviluppare con maggiore impeto il grande progetto della Nuova
evangelizzazione – aggiungono i presuli – per la trasmissione della fede, la promozione
della cultura della vita, della pace e della giustizia, il superamento della povertà
e delle disuguaglianze, così come della ricerca di una vera comunione e integrazione
sociale, religiosa e umana tra i popoli”. A raccogliersi in preghiera per il nuovo
Vicario di Cristo sono anche i vescovi peruviani, mentre la Compagnia di Gesù del
Perù ricorda come l’allora cardinale Bergoglio partecipò attivamente all’ultima Conferenza
generale dell’Episcopato latinoamericano e dei Caraibi ad Aparecida nel 2007 e ne
mette in luce la “costante vicinanza ai poveri e ai semplici”. L’arcivescovo metropolitano
del Guatemala, mons. Oscar Julio Vian Morales, si sofferma invece sul significato
della missione del Vicario di Cristo: “Essere la guida della Chiesa, il vescovo di
Roma, la prima autorità tra i vescovi e l’infallibilità nella dottrina cattolica,
in materia di fede e di tradizione”. L’arcivescovo di Montevideo, capitale dell’Uruguay,
mons. Nicolás Cotugno, amico personale di Papa Francesco, aspetta una sua visita in
occasione della Giornata Mondiale della Gioventù di agosto a Rio: “Di lui si percepiscono
immediatamente lo spirito fraterno e di vicinanza alle persone, siamo tutti uguali
e figli dello stesso Padre!”. Anche i vescovi brasiliani attendono con ansia Papa
Francesco alla Gmg, soprattutto l’arcivescovo di Rio de Janeiro, mons. Joao Orani
Tempesta. Il segretario generale della Conferenza episcopale locale, inoltre, mons.
Leonard Ulrich Steiner, loda una Chiesa non più “orientata solo verso l’Europa”, ma
che ora intraprenderà con più vigore “il lavoro missionario” inteso come “vicinanza
all’uomo e ai suoi problemi”. Infine, dall’altra parte del continente americano, i
vescovi canadesi, attraverso il presidente della Conferenza episcopale e arcivescovo
di Edmonton, mons. Richard Smith, esprimono la propria stima, amore e obbedienza al
nuovo Pontefice, eletto proprio nell’anno del 50.mo anniversario del Concilio Vaticano
II. (R.B.)