San Pietro interpretato da Giulio Base nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria
Torna a Roma nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, il consueto appuntamento
con il “Ritratto dei Santi”: tre incontri organizzati dal Movimento Ecclesiale Carmelitano
dedicati alla lettura delle vite dei Santi. I testi di padre Antonio Vicari ricordano
quest’anno tre figure: San Pietro, Rita da Cascia e Shahbaz Bhatti, il ministro pakistano
cattolico ucciso per il suo impegno a favore delle minoranze religiose. Ad aprire
il ciclo d’incontri, l’attore e regista Giulio Base che lunedì sera ha presentato
la figura di San Pietro, in questi giorni di particolare attualità. A questo proposito,
Roberta Calderazzo ha chiesto all’attore che cosa si aspetta dal futuro Papa:
R. - Più che
cosa mi aspetto io, sono veramente in attesa di sapere cosa desidera il Padre Eterno
... ovviamente la santità, dove per santità si intende un grande Papa che sappia guardare
alla sua Chiesa come un vero pastore. Mi aspetto una nuova iniezione di carica spirituale
verso tutta la Chiesa, perché insieme a questo nuovo Papa, possiamo ripartire tutti
con una grande fede.
D. – Una sua riflessione sulla figura di San Pietro…
D.
– San Pietro è uno dei miei santi preferiti. Tra l’altro, io ho avuto la fortuna di
poterlo raccontare in una fiction che ha avuto un grandissimo successo, non grazie
a me, ma grazie alla figura del Santo e alla grandissima interpretazione fatta dall’attore
di fama planetaria, Omar Sharif. Io credo che la grande forza e bellezza di San Pietro
stia nel fatto che è uno come noi, è uno che sbaglia. San Pietro durante la vita forse
era il migliore amico di Gesù; più volte non capiva, più volte ha sbagliato, l’ha
tradito, ha negato di averlo conosciuto e si è sentito in colpa. Un po’ come siamo
tutti noi. Anche chi di noi ha la fortuna di avere la fede, più volte nega di conoscerlo,
nega di amarlo. In qualche modo, è un santo che ha peccato, che ha sbagliato e che
più volte ha riconosciuto la sua colpa. Credo proprio che questa sia la sua grande
forza e questa è la lezione di questa figura che porto sempre con me.