Il parlamento ungherese vara la nuova Costituzione. Critiche da Ue e Usa
Il Parlamento ungherese ha approvato le modifiche alla Costituzione che introducono
una serie di emendamenti, modificando 22 articoli. Fortemente criticato dalla Commissione
europea, dal Consiglio d'Europa, ma anche dagli Stati Uniti, il nuovo testo prevede
che la Corte costituzionale non possa più pronunciarsi sul testo della Costituzione,
sul fatto che le modifiche siano o meno conformi, e non può più richiamare i verdetti
emessi precedentemente. Dichiara inoltre criminale il regime comunista del passato,
e dichiara la possibilità di perseguire penalmente “partiti successori dell'ex partito-Stato”.
Molto criticati gli articoli concernenti le università e i senzatetto. In particolare,
il nuovo testo costituzionale sancisce che gli atenei potranno essere gestiti da un
commissario nominato dal governo, i laureati che percepiscono una borsa di studio
statale e frequentano gratuitamente l'università dovranno lavorare per 10 anni in
Ungheria, non potendo scegliere di andare all’Estero. I Comuni, invece, potranno decretare
il divieto per i senzatetto di dimorare nei luoghi pubblici, sanzionandoli. Pesante
anche le limitazioni alla Magistratura: l’Ufficio governativo dei giudici e la procura
– si legge nel testo – potranno spostare i processi scegliendo “il tribunale adatto
al caso”. Sul fronte della campagna elettorale, invece, si decreta che si farà solo
sui media pubblici, le reti commerciali saranno escluse. La legge potrà sanzionare,
infine, “i discorsi dell'odio”, e “quelli contro la nazione ungherese”. Due i punti
positivi, invece, quello che prevede che la famiglia legalmente riconosciuta sia quella
costituita attraverso il matrimonio di un uomo e una donna e quello che sancisce un
riconoscimento delle Chiese da parte del parlamento. L'approvazione di un pacchetto
di emendamenti è stato approvato con i 265 voti del partito della maggioranza Fidesz;
contrari solo 11 voti dei democratici e dei verdi. Mentre 33 sono state le astensioni,
soprattutto fra gli estremisti di destra Jobbik. Dura la reazione dell’Unione Europea:
gli emendamenti alla Costituzione ungherese approvati oggi ''destano preoccupazione
per il rispetto dello Stato di diritto, delle leggi Ue e degli standard del Consiglio
d'Europa'', hanno sottolineato in una dichiarazione congiunta il presidente della
Commissione europea, José Manuel Barroso, e il segretario generale del Consiglio d'Europa,
Thorbjorn Jagland. Le due istituzioni condurranno un dettagliato esame degli emendamenti.
''Ci attendiamo che le autorità ungheresi - hanno osservato Barroso e Jagland - si
impegnino a collaborare con le istituzioni europee per discutere le preoccupazioni
che gli emendamenti suscitano per quanto attiene alla loro compatibilità con i principi,
valori e le leggi europee”. (A cura di Salvatore Sabatino)