Ieri sera alle 19 e 41 la prima fumata dal comignolo sopra la Cappella Sistina, è
stata nera, segno dunque che tra i 115 cardinali elettori riuniti in Conclave non
c’è stato l’accordo dei due terzi necessari per la scelta del Successore di Pietro.
Una Piazza San Pietro gremita di fedeli, giunti da tutto il mondo, ha atteso sin dal
primo pomeriggio: al momento della fumata eravamo in onda con la nostra edizione delle
19.30 e per noi in piazza c’era Fabio Colagrande. Riviviamo quei momenti: D. – Qui la folla,
riunita in Piazza San Pietro, ha emesso un grido di stupore perché con anticipo rispetto
a quanto era stato previsto, il comignolo della Sistina ha incominciato a fumare,
e in maniera chiara ha incominciato a fumare con un colore nero. Dunque, è il segnale
che il primo scrutinio si è svolto e, come era altamente probabile, è stato uno scrutinio
nullo: nessuno dei porporati che hanno ricevuto un voto ha raggiunto i 77 voti necessari
per essere eletto Sommo Pontefice. Subito un commento in diretta di LoredanaCorrao, portavoce dei Papaboys, uno dei tanti gruppi presenti in Piazza San
Pietro, Piazza San Pietro che si sta già svuotando. Un commento velocissimo, signora
Corrao:
R. – Stiamo semplicemente aspettando; continuiamo a pregare al Centro
internazionale San Lorenzo 24 ore su 24 per sostenere tutti i cardinali, in questo
momento importante per tutto il mondo.
D. – Vi aspettavate la fumata nera,
questa sera?
R. – Assolutamente sì!
Questa mattina, alle 9.15 verrà
celebrata la Messa nella cappella Paolina poi i cardinali si sposteranno per la recita
dell’Ora Media nella Sistina dando avvio subito dopo ai nuovi scrutini. L’esito entro
le 12.30. Ieri le televisioni di tutto il mondo hanno seguito la processione e il
giuramento dei porporati sotto la volta michelangiolesca, l’ultimo atto prima dell’“Extra
Omnes”. Ricostruiamo questi momenti nel servizio di Gabriella Ceraso:
Extra omnes!
Il
mondo resta fuori dall’imponente porta lignea della Cappella Sistina che lentamente
si chiude. Si riaprirà col nuovo Papa. Sono appena passate le 17.30 quando nel silenzio,
tra i 115 cardinali seduti al loro posto, risuona l’intimazione del Maestro delle
Cerimonie, mons. Guido Marini. I porporati si erano ritrovati poco dopo le 16 nello
spazio raccolto della Cappella Paolina, nella prima loggia del Palazzo Apostolico.
A guidarli e prepararli in processione, il cardinale – primo per ordine e anzianità
– Giovan Battista Re che, in latino e in nome di tutta la Chiesa, ha invocato la grazia
dello Spirito Santo perché sia eletto un degno Pastore. Si forma dunque la processione
aperta dal ministrante con la Croce e chiusa dal diacono col Libro dei Vangeli.
(Litanie
dei Santi)
Che i Santi dell’Oriente e dell’Occidente preghino per noi,
che Cristo ci salvi da ogni peccato e ci doni la sua misericordia: sono suppliche
e invocazioni alla Chiesa tutta, a sostenere i passi lenti e solenni dei cardinali
elettori: Diaconi, Presbiteri e Vescovi. Avanti a loro i cantori e i cerimonieri,
il segretario del Collegio cardinalizio, mons. Lorenzo Baldisseri, e il porporato
a cui è affidata la meditazione dopo l’“Extra omnes”, il cardinale Prosper Grech.
Da ultimo, il cardinale Re e il Ministro delle Celebrazioni, mons. Marini.
Pochi
minuti, e si spalancano le porte della Sistina: le volte del Michelangelo abbracciano
ogni elettore mentre prende il suo posto. E arriva il momento della solenne invocazione
dello Spirito Santo:
(Veni creàtor Spìritus) Vieni spirito creatore,
visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato ...
La
potenza dell’invocazione è tutta nell’incipit del Veni Creàtor Spiritus: “Sii luce,
fiamma, balsamo, difesa”, cantano i cardinali; “suscita in noi la parola, svelaci
il grande mistero di Dio padre e del Figlio uniti in un solo amore”.
Negli
ultimi istanti che tutto il mondo segue,c'è il solenne giuramento, prima corale: i
cardinali promettono fedeltà alle prescrizioni ecclesiastiche, impegno in caso di
elezione e soprattutto giurano il segreto su quanto accadrà in Sistina d’ora in poi.
Quindi la formula si fa singola: ciascuno avanza, pone la mano destra sul Libro dei
Vangeli e giura:
“Et ego, Franciscus …”
E’ l’ultimo atto. Poi
le porte della Sistina si chiudono e lo sguardo corre al comignolo che svetta in Piazza
San Pietro.
All’inizio una piccola folla, poi con il passare del tempo sempre
più numerosi i pellegrini convenuti in piazza san Pietro per pregare e seguire il
Conclave sui maxischermi nonostante la pioggia. Ascoltiamo alcune voci raccolte da
Alessandro Guarasci:
R. – No, no:
era scontato! Facciamo giovedì …
R. – Hanno impiegato tanto tempo …
R.
– Pure io a venire fin qui! Invece, purtroppo è uscita nera. Sarebbe stata un’occasione
più unica che rara, come la rinunzia, se fosse stata bianca alla prima votazione …
D.
– Signora, si aspetta il Papa nei prossimi giorni?
R. – Sìììì! Tra due-tre
giorni, sicuramente avremo il Papa: io sono convinta di questo!
D. – E che
Papa si aspetta?
R. – Italiano.
R. – Un’emozione … e questa fumata bianca,
speriamo che arrivi domani, così la vediamo …
D. – Delusi di questo fumo nero?
R.
– No, no: così si ritorna!
(canto dei ragazzi)
R. – Per noi è grande
l’emozione! Non le nascondiamo che abbiamo anche noi, nel nostro cuore, qualche preferenza
da esprimere.
R. – Non è come votare il presidente del Consiglio: è il capo
della Chiesa, per cui è la guida di tutti!