2013-03-11 09:24:29

Tiziano: uomo di fede e primo protagonista dell'arte europea in mostra a Roma


Roma celebra Tiziano. Fino al prossimo 16 giugno alle Scuderie del Quirinale è in corso la prima grande mostra antologica mai dedicata al grande protagonista della pittura del Cinquecento dagli anni Trenta del secolo scorso. Esposti circa 40 dipinti, provenienti dai maggiori musei internazionali, che consentono di ammirare in un'unica rassegna le tappe salienti di una lunga ed inimitabile carriera: dagli esordi veneziani alle grandi tele per i dogi fino alle committenze imperiali di Carlo V e Filippo II d’Asburgo in Spagna. Paolo Ondarza:RealAudioMP3

“Il più eccellente di quanti hanno dipinto. I suoi pennelli partorivano espressioni di vita”. Marco Boschini, noto critico d’arte vissuto nel Seicento descriveva così Tiziano Vecellio. Due secoli dopo, fu il pittore francese Delacroix ad esaltare il grande cadorino dicendo “Tutti siamo carne e sangue di Tiziano” a testimonianza di come costui fece scuola per i secoli successivi, divenendo a pieno titolo il primo grande protagonista dell’arte europea. Il curatore della mostra Giovanni Villa:

“Tutte le pitture dei secoli successivi, da Velasquez a Rubens, da Rembrandt, a Goya, ma anche Gauguin e Cézanne, non avrebbero potuto essere le stesse senza la pittura di Tiziano”.

Roma dedica per la prima volta al grande artista veneto una monografica, la prima mostra italiana dal 1935, a raccontare l’intera parabola di Tiziano ripercorrendo la variegata produzione pittorica: dai soggetti allegorici ai ritratti di Stato.

“Immagini capaci di sottolineare sia il ruolo del personaggio, quindi la sua effige ufficiale, ma anche i suoi profondi tormenti interiori”.

Stupefacente la produzione sacra presente in mostra. Emblematico il martirio San Lorenzo che fonde il colore della fase giovanile al monocromo della produzione tarda:

“Tiziano ci dà degli uomini che hanno tutta la forza, la potenza di Michelangelo, in una scenografia che ha quanto di più teatrale e moderno ci sia. Sulla sinistra, vediamo un palazzo palladiano che trascolora verso le architetture veneziane illuminate a candele; poi uno squarcio di luce che apre il cielo turbinoso al di sopra del santo illuminandolo in controluce, tutto giocato con gli effetti dei tizzoni ardenti che lo stanno bruciando”.

Drammatiche le rappresentazioni del Cristo, da Tiziano dipinto, ma prima ancora pregato e contemplato. Esposto eccezionalmente alle scuderie il Crocifisso della sagrestia dell’Escorial, capolavoro voluto da Carlo V, inaccessibile al grande pubblico se non una volta l’anno nell’ultima domenica di settembre.

“Un’immagine in cui tutta la natura risponde al sacrificio di Cristo. Vediamo questo Cristo solitario sul monte cui si rivolge, il teschio di Adamo e dietro di lui, uno stupefacente cielo che arrossa, spaccato da un lato da un fulmine e dall’altro, da una mezza luna che sta sorgendo e che simboleggia una rinascita. Immagini come queste non possono essere fatte che da una persona di grande fede e grande consapevolezza”.

Magistrale infine Tiziano nello scavo psicologico e nella resa realistica del ritratto di Papa Paolo III senza camauro.

“Un volto in cui lo scavo introspettivo di Tiziano raggiunge vertici assoluti. Dà tutto il senso di questo personaggio tormentato, ma anche fortemente legato al proprio ruolo”.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al prossimo 16 giugno.







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