2013-03-11 15:31:40

Libia: muore in carcere un cristiano egiziano. Da chiarire le cause del decesso


Un cristiano protestante egiziano, Ezzat Hakim Attalah, è morto dopo 10 giorni di detenzione in un carcere di Bengasi. L’uomo – riferisce l'agenzia AsiaNews - era stato arrestato lo scorso 28 febbraio insieme con altri cinque connazionali cristiani evangelici con l'accusa proselitismo. Secondo fonti del Ministero degli esteri egiziano, l'uomo era diabetico e soffriva di cuore e sarebbe morto per cause naturali. In un'intervista alla Mcn-direct, Ragaa' Abdullah Guirguis, moglie di Attalah, dichiara invece che il marito è deceduto per le pressioni e le torture materiali inflitte dai carcerieri libici. La donna ha anche annunciato di rivolgersi ad avvocati internazionali per stabilire la reale dinamica della morte. Il caso di Attalah ha acceso i riflettori sulla drammatica situazione dei cristiani in Libia, divenuti bersaglio delle milizie salafite che controllano la regione della Cirenaica. La scorsa settimana, sono stati incarcerati oltre 50 venditori ambulanti copti con l'accusa di esporre sulle loro bancarelle icone e altro materiale religioso. Rientrati in Egitto nei giorni scorsi, hanno denunciato di essere stati picchiati e torturati. Dalla caduta di Muammar Gheddafi, si sono moltiplicati i casi di aggressione o attacchi contro le minoranze straniere residenti in Libia. La comunità più colpita è quella egiziana, soprattutto i cristiani copti cattolici e ortodossi. Alla fine di febbraio, un egiziano, un sudafricano, un sud coreano e uno svedese con passaporto Usa sono stati arrestati con l'accusa di diffondere Bibbie e altro materiale religioso. Sono attualmente detenuti in un carcere di Tripoli, in attesa di processo. (A.L.)







All the contents on this site are copyrighted ©.