Centrafrica: i vescovi denunciano le sofferenze della popolazione
I vescovi del Centrafrica denunciano “l’inerzia e l’inazione totale dei firmatari
degli accordi di Libreville, in una dichiarazione pubblicata al termine di un Consiglio
straordinario della Conferenza episcopale centrafricana (Ceca). Gli accordi di Libreville
dell’11 gennaio - riferisce l'agenzia Fides - sono stati firmati dal governo di Bangui
e dai ribelli della coalizione Seleka dopo che questi avevano preso il controllo di
vaste aree del Paese e minacciato di marciare sulla capitale. Mons. Désiré Nestor
Nongo Aziagbia, vescovo di Bossangoa, ha affermato che “c’è un sentimento di sconforto
condiviso dai vescovi del Centrafrica dopo la firma degli accordi degli accordi di
Libreville. Si constata che i protagonisti della crisi vivono nell’inerzia e nell’inazione
totale. Non si fa niente. Il popolo centrafricano è completamente preso in ostaggio.
Soffre. Dunque bisognava trovare dei mezzi per liberare la popolazione dall’asfissia
nella quale è mantenuta”. A metà febbraio i vescovi centrafricani si erano pronunciati
sulle drammatiche condizioni di vita della popolazione. Il loro nuovo intervento giunge
dopo una missione conoscitiva effettuata da alcuni leader religiosi del Paese nelle
aree ancora controllata dalla coalizione ribelle Seleka. “Una situazione deplorabile”
hanno affermato gli esponenti religiosi, cristiani e musulmani al termine del cosiddetto
“tour di pace” che li ha portato a visitare le città di Grimari, Bambari, Alindao
et de Mobaye. Mons. Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, afferma di avere
provato “un sentimento di desolazione. Quando vedete tutti questi giovani armati,
tutti questi edifici distrutti, è la desolazione. E abbiamo anche visto la paura nel
viso delle persone. Tutto questo ci ha profondamente colpito”. L’imam Kobir Layama
ha denunciato che le azioni di Seleka rischiano di provocare un conflitto tra cristiani
e musulmani, dicendosi “disgustato” e amareggiato per tutto questo. I leader cristiani
e musulmani hanno l’intenzione di promuovere una marcia inter-religioso per chiedere
un ritorno della pace in Centrafrica. (R.P.)