Vescovi svizzeri: la “pillola del giorno dopo” allo studio della Commissione Bioetica
Non esiste una posizione ufficiale della Conferenza episcopale svizzera (Ces) riguardo
alla “delicata questione” della “pillola del giorno dopo”; i vescovi elvetici sono
in attesa di un rapporto della Commissione Bioetica. È quanto afferma la Ces nel comunicato
conclusivo della 299.ma Assemblea ordinaria, svoltasi ad Edlibach dal 4 al 6 marzo.
La precisazione dei presuli arriva dopo che, nei giorni scorsi, alcuni mass media
avevano parlato di un adeguamento della Chiesa svizzera a quella tedesca, la quale
si è detta possibilista sulla somministrazione, negli ospedali cattolici, della “pillola
del giorno dopo”, ma solo alle donne vittime di violenza ed esclusivamente nei casi
in cui tale farmaco non abbia effetto abortivo, bensì di prevenzione della concezione.
I vescovi svizzeri, quindi, “esprimono il loro rammarico per questi difetti di comunicazione”.
L’Assemblea ha riflettuto poi anche su un’altra particolare questione, denominata
“Iniziativa delle parrocchie”, i cui firmatari lanciano una sorta di “appello alla
disobbedienza” sulla base di quelle che chiamano “evidenze”, ovvero prassi abitudinarie
nella vita parrocchiale, come la distribuzione della comunione ai divorziati risposati.
“Questa questione – si legge nel comunicato – deve essere trattata in comunione con
l’Ordinario del luogo, che assicura il legame con la Chiesa universale”. Centrale,
inoltre, l’attenzione ai richiedenti asilo, dopo le modifiche, in senso restrittivo,
della legge nazionale, in base alla quale ora si prevedono alcune limitazioni al ricongiungimento
familiare ed allo status di rifugiato: “I vescovi – prosegue la nota – richiamano
la dignità ed i diritti delle persone, siano esse svizzere che straniere”. Per questo,
la Ces ha dato mandato alla Commissione episcopale Giustizia e Pace di redigere e
pubblicare una dichiarazione ufficiale. Altro punto all’ordine del giorno della Plenaria
è stata la preparazione del 150.mo anniversario della Ces, fondata nel 1863: in quest’ottica,
i vescovi invitano tutti i cattolici del Paese a ritrovarsi da Einseldeln il 2 giugno
prossimo, per celebrare tale Giubileo con una giornata speciale sul tema “Noi costruiamo
insieme la Chiesa, la gioia in Dio è la nostra forza”. All’evento prenderà parte anche
un coro speciale di 150 giovani e ragazzi provenienti da tutto il Paese. I presuli
elvetici hanno discusso, inoltre, di un nuovo orientamento per “Action de Carême”,
l’organismo caritativo della Chiesa locale, stabilendo che esso debba concentrare
le sue attività nella “promozione, secondo una visione cristiana, della giustizia
globale e della riduzione della povertà nelle regioni del sud”. Infine, consapevoli
del “clima particolare” dovuto alla Sede vacante del ministero petrino, il presidente
della Ces, mons. Markus Büchel, ha reso omaggio al Papa emerito Benedetto XVI ed ha
aperto i lavori della Plenaria con l’invocazione allo Spirito Santo per l’elezione
del nuovo Pontefice. “In segno di comunione con il Successore di Pietro – conclude
la nota – la Ces auspica che tutte le campane del Paese suonino nel momento dell’Habemus
Papam”. (A cura di Isabella Piro)