Napoli: Città della Scienza, si lavora già alla ricostruzione
“La pista terroristica è la meno credibile”. Da Bruxelles, è il ministro dell’Interno,
Anna Maria Cancellieri, a tornare sulle indagini relative al rogo che martedì notte
ha distrutto l’area museale della Città della Scienza a Napoli. L’ombra della camorra
e l’eversione restano le altre ipotesi. "E’ una ferita aperta per tutto il Paese”,
aggiunge la Cancellieri, auspicando una rapida ricostruzione del polo. Su questo fronte,
Ue e governo già sono attivi, mentre si è attivata una straordinaria mobilitazione
della cittadinanza. Il servizio di Gabriella Ceraso:
"Evidentemente,
colpire un luogo come quello significa voler andare a colpire il cuore del presente
e del futuro di quella realtà. Sicuramente, non c’è neanche un giorno da perdere perché
questo è un segnale forte che la criminalità ha voluto dare e a questo segnale forte
bisogna rispondere con un segnale altrettanto forte e deve essere quanto più corale
possibile”.
La voce è quella di Francesca Rispoli, coordinatore
di Libera, Associazione contro le mafie. Ma a pensare che le fiamme non possano certo
fermare la sete di conoscenza e la possibilità di futuro che Bagnoli rappresenta sono
in tanti. La ricostruzione ufficiale può contare su circa 20 milioni di euro, dei
quali cinque subito disponibili da parte di governo e Regione. Altri fondi si attendono
dal Ministero dell’istruzione, dalle compagnie di assicurazione, dal Comune. E si
offrono già con le loro competenze periti e architetti da tutta Italia. Le università
e i musei italiani fanno sentire le loro voci di vicinanza e unito reagisce il mondo
della cultura locale. Caterina Miraglia presiede la fondazione Campania dei
Festival:
“Tutto il sistema museale, tutto il sistema della cultura, sono
stati chiamati a essere compatti. Città della Scienza deve essere sostenuta concretamente.
L’incasso della Campania dei Festival di quest’anno sarà devoluto, per le parti che
sono libere, alle opere, quindi la ricostruzione degli arredi in senso lato del Museo
stesso”.
Ma il segnale da dare subito viene dalla gente comune. Sono tante
le iniziative di raccolta fondi partite anche su Internet, su Facebook, su Twitter.
La gara di solidarietà non ha precedenti: 30 mila i contatti alla pagina creata per
l’occasione, “Ricostruiamo la città della scienza”, dove si trovano tante iniziative
che stanno nascendo. Le prime dopo il rogo, nella stessa zona dell'incendio a Bagnoli,
saranno spettacoli, lezioni aperte e un flash-mob, domenica. L’appuntamento
è per dire "basta a chi vuole depredarci", sostengono gli organizzatori. Ci saranno
i fotografi per documentare quanto è accaduto, ma anche bambini e famiglie per sorridere
e riflettere, per esempio, con il Teatro Pirata di Jesi, che porta in scena un’opera
nel padiglione rimasto in piedi dopo il rogo. L’opera parla di rinascita:questa è
la parola chiave, sostiene Francesco Mattioni, direttore artistico del teatro
di Jesi:
R. - Noi con il Teatro delle Nuvole, che lavora all’interno della
Città della scienza, siamo amici oltre che colleghi. Abbiamo pensato che data la disgrazia
sarebbe saltata tutta la programmazione e invece ci hanno detto che volevano continuare.
Pensiamo che sia la risposta da dare, cioè non fermarsi.
D. - Voi porterete
un messaggio di speranza…
R. – Assolutamente. Già lo spettacolo stesso parla
di una persona, che sta in mezzo ai rifiuti che dai rifiuti fa nascere storie e magie,
quindi già lo spettacolo parla di questo. Quindi sicuramente venite, vi faremo ridere,
vi faremo commuovere, saremo tantissimi.