Mali: per la Chiesa la popolazione sta ritrovando la speranza
I successi militari delle truppe franco-maliane (appoggiate da quelle del Ciad) nel
nord del Mali incoraggiano la popolazione che vede una possibile uscita dalla crisi.
“Non solo i gruppi jiahdisti sono stati espulsi e allontanati dai grandi centri urbani
del nord, ma la riduzione della loro forza fa sperare ai maliani di un miglioramento
delle condizioni di sicurezza del Paese” dice all’agenzia Fides don Edmond Dembele,
segretario della Conferenza episcopale del Mali. “Le popolazioni delle città del nord
liberate dalla presenza dei gruppi jihadisti hanno ripreso a vivere e si sentono più
sicure” aggiunge don Dembele. Il governo ha annunciato la creazione di una Commissione
dialogo e riconciliazione per trovare il modo di pacificare il Paese. “La composizione
di questo organismo è ancora da decidere. Pensiamo che anche la Chiesa cattolica ne
farà parte, perché, come ha detto il Primo Ministro, nella Commissione confluiranno
le diverse componenti sociali e religiose del Paese, in modo che tutti i maliani possano
riconoscersi in questa struttura” dice don Dembele. “Il Mali non ha mai conosciuto
una divisione tra popolazioni del nord e popolazioni del sud, ma si parla piuttosto
di diverse componenti della società, anche su base etnica. Credo quindi che all’interno
della Commissione si ragionerà in questi termini, invece che di una spaccatura tra
nord e sud” conclude il sacerdote. (R.P.)