2013-03-07 12:44:18

Irlanda: i vescovi preoccupati per l'evoluzione della legge sull'aborto


Vescovi irlandesi di nuovo schierati sul fronte della protezione e promozione della vita umana nascente in seguito alla volontà del governo irlandese di legiferare per l’aborto. Riuniti a Maynooth (Dublino) in plenaria, i vescovi tornano a ribadire nel comunicato finale che “restano profondamente preoccupati per l’eventuale intenzione di legiferare per l’aborto in questo Paese”. La Costituzione irlandese - riferisce l'agenzia Sir - vieta l’interruzione volontaria della gravidanza ma, a seguito di una decisione della Corte Suprema del 1992, essa è stata autorizzata in caso di grave pericolo per la vita della madre. Polemiche sono tuttavia sorte in questi mesi dopo la vicenda di Savita Halappanavar, la donna morta a ottobre in un ospedale per setticemia, dopo che i dottori le avevano negato un’interruzione di gravidanza. Sulla vicenda sono state avviate alcune inchieste giudiziarie e il Governo è stato sollecitato a riaprire il dibattito per promuovere una nuova normativa. Da qui le numerose dichiarazioni dei vescovi cattolici volte soprattutto a dimostrare come in Irlanda sul fronte della protezione materna e del feto vengono applicate “le migliori prassi esistenti nei nostri ospedali” e che l’Irlanda sia uno dei Paesi con il più basso tasso di mortalità materna. Alcuni politici vorrebbero introdurre l’aborto “limitato” ai casi in cui la madre sta minacciando il suicidio come se “l’aborto - fanno notare invece i vescovi - possa essere una risposta alla intenzione suicidaria, mentre recenti ricerche indicano che raramente l’intenzione suicidaria possa ricondursi ad una singola causa e che l’aborto in se stesso può portare a pensieri suicidi e problemi di salute mentale”. I vescovi sollevano poi anche la preoccupazione “per l’effetto potenziale” che una legislazione sull’aborto in Irlanda può avere per “il personale medico - ostetriche, infermieri, medici e consulenti - che vogliono opporsi per coscienza di partecipare ad un aborto in qualsiasi circostanza”. E infine osservano: “l’esperienza internazionale dimostra che i tentativi legislativi per limitare l’aborto non funzionano. Una volta che l’aborto diventa ammissibile per legge in un Paese, i limiti si erodono nel tempo”. “L’aborto è la distruzione diretta e intenzionale di un bambino non ancora nato ed è gravemente immorale in tutte le circostanze”, scrivono i vescovi che tengono anche a precisare quanto sia importante assicurare “il diritto uguale e inalienabile alla vita di una madre e del suo bambino non ancora nato nelle nostre leggi e nella pratica medica”. (R.P.)








All the contents on this site are copyrighted ©.