Cinema: esce "Il grande e potenze Oz", ideale prequel del capolavoro del '39
Ritornano al cinema le meravigliose avventure del Mago di Oz: nel nuovo, spettacolare
film della Disney “Il grande e potente Oz”, sugli schermi da ieri, si scopre la genesi
del suo potere e come, dietro una semplice maschera, si nasconda il cuore di un uomo
che ha scoperto la bontà, l'altruismo e l'amore. Il servizio di Luca Pellegrini:
"Buon popolo
di Oz, il vostro Mago è qui…"
Glielo dice una ragazza, una delle tante
tradite nell'amore, sostituita con il sogno della ricchezza e di una vita di menzogne:
"Un uomo, se vuole diventare buono, lo può fare". Ma Oscar Diggs è un mago ciarlatano
che non ci pensa proprio al cambiamento: gli va bene così, arrabattarsi girovagando
per i paesini dell'Oklahoma nell'anno 1905 mettendo in scena sgangherati numeri di
magia. In bianco e nero e una visione molto ristretta, come è all'inizio la sua esistenza,
inizia "Il grande e potente Oz", il prequel ispirato alla serie di romanzi che L.
Frank Baum scrisse tra il 1900 e il 1920 sulle gesta del meraviglioso mago di Oz.
Del quale lo scrittore non volle mai narrare come divenne un vero mago - o meglio,
un vero uomo con un vero cuore - e che questa volta fa, invece, il film diretto da
Sam Raimi e interpretato da James Franco, che ha il naturale e diretto dono della
simpatia, oltre che della bravura.
Non mancano alcuni divertenti omaggi nei
confronti della pellicola, famosissima, girata da Victor Fleming del 1939 e nella
quale Judy Garland dava il suo volto alla candida Dorothy. Anche questa volta, come
in quel film, è una tromba d'aria a cambiare una vita: Diggs viene rapito mentre fugge
a bordo di una mongolfiera. Approda al mondo di Oz, mentre l'immagine sullo schermo
si allarga e si arricchisce di meravigliosi colori. Un mondo in cui il bene e il male
si affrontano. Quest'ultimo è nel potere di due streghe, naturalmente: Evanora dell'Est
che governa la Città di Smeraldo e ha una doppia natura, perché una linea malvagia
la trapassa, e la sorella Theodora dell'Ovest, che cederà alle lusinghe del male,
mentre Glinda del Sud è mossa da innocente bontà. Quando Diggs riconoscerà finalmente
che ci possono essere desideri nobili e buoni e deciderà di aiutare un popolo in pericolo
che tenta di recuperare giustizia e pace, diventerà il Mago di Oz.
"E' il racconto
- spiega il regista - di come un uomo mediocre, che era egoista, diventa un grande
mago altruista". Attraversando mille avventure e facendo la conoscenza di strane e
a volte pericolose creature che colorano anche questa, come ogni fiaba, di un po'
di paura. Ma come in ogni fiaba, è il bene che alla fine trionfa.