2013-03-05 15:29:51

Convegno alla Salesiana: “Oltre la crisi: finanza responsabile e solidale“


“Oltre la crisi: finanza responsabile e solidale” è il tema di un Convegno interdisciplinare ospitato ieri dalla Pontificia Università Salesiana, con la presenza di pesonalità del mondo accademico, dell’impreditoria e dell’informazione. Roberta Gisotti ha intervistato il prof. Mauro Mantovani, decano della Facoltà di Scienza della Comunicazione sociale, che insieme alla Facoltà di Filosofia ha promosso la giornata di studio, all’interno della Settimana culturale delle Scienze umanistiche:RealAudioMP3

D. - Prof. Mantovani, filosofia, impresa e giornalismo una triade inedita chiamata a riflettere sulla crisi economica, che forse non è solo crisi di numeri, di segni meno e più davanti ai bilanci di Stati e imprese...
R. – Sì, al di là di quelli che sono gli aspetti più tecnici della crisi economica e finanziaria, noi crediamo che ci siano da affrontare soprattutto gli elementi fondamentali di carattere antropologico, etico, si potrebbe dire anche metafisico e teologico, proprio per leggere in senso più ampio ciò che sta avvenendo, e poter offrire risposte di più lunga durata e anche di maggiore efficacia.

D. – Tra gli interrogativi posti all’attenzione dei relatori, vi sono stati "quale finanza è responsabile" e "quale finanza è solidale": che cosa è emerso da dibattito?

R. – Il Convegno ha voluto partire da un excursus storico-filosofico su come è stato pensato il denaro, la moneta, la finanza e anche porre uno sguardo su altre tradizioni, per esempio quella islamica nella storia. Poi abbiamo cercato – grazie alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, dell’imprenditoria italiana, docenti universitari, anche operatori della comunicazione – di rispondere alle domande: “Quale finanza è responsabile, quale è solidale e quali criteri per rendere la finanza responsabile e solidale?”. Ed è emerso certamente il fatto che bisogna puntare su un’educazione basata sui valori del primato della persona in relazione, della solidarietà e sussidiarietà – sono termini che tutti usano, però bisogna approfondirli effettivamente – sul ruolo dell’impresa e della banca, secondo nuovi modelli in cui vi sia una maggiore sobrietà ed essenzialità. Ma si punta anche a una distribuzione più equa delle risorse, sulla trasparenza, sulla presenza e valorizzazione del territorio. Sono tutti aspetti che devono essere promossi e che devono aiutarci a trovare una risposta alle problematiche che stiamo vivendo.

D. – Ci si è chiesto anche come rispondere alle attese dei cittadini che vogliono partecipare maggiormente alle decisioni economiche e sono stanchi, in qualche modo, di stare alla finestra a guardare gli errori commessi sovente da un’oligarchia di poteri forti, spesso transnazionali?

R. – Sì. Soprattutto nell’intervento conclusivo di mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, è emerso questo tema, anche a proposito dell’importanza della regolamentazione della finanza anche a livello internazionale. Uno dei temi sui quali si discute è proprio l’importanza, che viene segnalata anche nei documenti del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, di una Autorità a livello mondiale che evidentemente non deve essere un problema per quanto riguarda la responsabilità e la partecipazione a livello regionale – si parlava dell’Europa – o locale, ma deve realizzare effettivamente quanto si dice nella Caritas in Veritate, ossia: entrare nella prospettiva del bene comune a livello internazionale, a livello mondiale. Benedetto XVI parla nella Caritas in Veritate proprio dell’approfondire il senso del nostro essere un’unica famiglia umana: oggi, sembra che venga messo in discussione il fatto che ci sia un bene comune dell’intera famiglia umana. Noi abbiamo voluto ribadire questa importanza del bene comune universale di tutti gli uomini e di ogni uomo, nella promozione della sua dignità.







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