2013-03-04 14:04:30

Siria: l'Unicef lancia un nuovo allarme per proteggere i bambini


La guerra Civile in Siria coinvolge sempre più spesso i bambini, che da due anni soffrono per un conflitto cruento. Almeno 2.500 i minori rimasti uccisi durante le operazioni militari che hanno coinvolto l’esercito del regime e gli oppositori. Necessari interventi in numerosi settori: anzitutto protezione dell'infanzia, fornitura di generi di primo soccorso, sanità, nutrizione, acqua e igiene, istruzione, Sulla penosa situazione siriana Salvatore Sabatino ha intervistato il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini:RealAudioMP3

R. - La situazione è davvero grave. All’interno della Siria, i bambini vivono in condizioni difficili. Mancano ospedali perché sono stati distrutti, mancano scuole perché sono state distrutte, e dei quattro milioni di persone che sono state colpite dal conflitto, due milioni sono bambini. Quindi è un dato davvero non felice per tutti noi, che ogni giorno assistiamo a questa immane tragedia.

D. - I bambini stanno perdendo tutto, le loro case, gli amici, i parenti. Si riesce a capire quali saranno le conseguenze nel futuro quando la guerra sarà finita?

R. - Innanzitutto voglio dire che quando la guerra sarà finita, probabilmente inizierà quella grande gara di solidarietà umana e mondiale, che invece sarebbe dovuta partire un po’ prima. Stiamo assistendo ad “una nuova Bosnia”, “un nuovo Rwanda”, per dare l’idea di cosa abbiamo di fronte. Ci sono 70 mila morti. I bambini hanno delle gravissime ripercussioni sulla loro psiche, sono profondamente violati; non dimentichiamo che mesi fa abbiamo avuto evidenze di violenze e di torture. Siamo partiti con 500 bambini morti nel marzo del 2012; oggi questa cifra si è sicuramente quintuplicata.

D. - L’Unicef è presente in Siria sin dall’inizio di questa terribile crisi per portare aiuti alla popolazione. Per quanto riguarda i bambini, agite anche sul fronte delle vaccinazioni?

R. - Sì, abbiamo vaccinato un milione e mezzo di bambini contro il morbillo ed altrettanti contro la polio. Sono malattie - naturalmente - definite di guerra, e quindi devo dire che l’azione della nostra organizzazione è stata davvero massiccia. C’è ancora molto da fare, ma tutta la parte relativa alle vaccinazioni è stata completata con successo.

D. - Di cosa hanno bisogno in questo momento i bambini siriani?

R. - Oltre naturalmente alle cure sanitarie ed igieniche, è arrivato - e li colpisce in maniera molto forte - l’inverno. Questi bambini hanno bisogno di maglioni, di scarpe, di indumenti per l’inverno, perché questo, oltre alle bombe, è il loro peggior nemico. Noi ci stiamo attivando proprio per fornire tutto il necessario, affinché questi bambini, che sono vestiti con indumenti estivi, possano essere 'coperti' nel migliore dei modi.









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