Siria: l'Unicef lancia un nuovo allarme per proteggere i bambini
La guerra Civile in Siria coinvolge sempre più spesso i bambini, che da due anni soffrono
per un conflitto cruento. Almeno 2.500 i minori rimasti uccisi durante le operazioni
militari che hanno coinvolto l’esercito del regime e gli oppositori. Necessari interventi
in numerosi settori: anzitutto protezione dell'infanzia, fornitura di generi di primo
soccorso, sanità, nutrizione, acqua e igiene, istruzione, Sulla penosa situazione
siriana Salvatore Sabatino ha intervistato il portavoce di Unicef Italia, Andrea
Iacomini:
R. - La situazione
è davvero grave. All’interno della Siria, i bambini vivono in condizioni difficili.
Mancano ospedali perché sono stati distrutti, mancano scuole perché sono state distrutte,
e dei quattro milioni di persone che sono state colpite dal conflitto, due milioni
sono bambini. Quindi è un dato davvero non felice per tutti noi, che ogni giorno assistiamo
a questa immane tragedia.
D. - I bambini stanno perdendo tutto, le loro case,
gli amici, i parenti. Si riesce a capire quali saranno le conseguenze nel futuro quando
la guerra sarà finita?
R. - Innanzitutto voglio dire che quando la guerra sarà
finita, probabilmente inizierà quella grande gara di solidarietà umana e mondiale,
che invece sarebbe dovuta partire un po’ prima. Stiamo assistendo ad “una nuova Bosnia”,
“un nuovo Rwanda”, per dare l’idea di cosa abbiamo di fronte. Ci sono 70 mila morti.
I bambini hanno delle gravissime ripercussioni sulla loro psiche, sono profondamente
violati; non dimentichiamo che mesi fa abbiamo avuto evidenze di violenze e di torture.
Siamo partiti con 500 bambini morti nel marzo del 2012; oggi questa cifra si è sicuramente
quintuplicata.
D. - L’Unicef è presente in Siria sin dall’inizio di questa
terribile crisi per portare aiuti alla popolazione. Per quanto riguarda i bambini,
agite anche sul fronte delle vaccinazioni?
R. - Sì, abbiamo vaccinato un milione
e mezzo di bambini contro il morbillo ed altrettanti contro la polio. Sono malattie
- naturalmente - definite di guerra, e quindi devo dire che l’azione della nostra
organizzazione è stata davvero massiccia. C’è ancora molto da fare, ma tutta la parte
relativa alle vaccinazioni è stata completata con successo.
D. - Di cosa hanno
bisogno in questo momento i bambini siriani?
R. - Oltre naturalmente alle cure
sanitarie ed igieniche, è arrivato - e li colpisce in maniera molto forte - l’inverno.
Questi bambini hanno bisogno di maglioni, di scarpe, di indumenti per l’inverno, perché
questo, oltre alle bombe, è il loro peggior nemico. Noi ci stiamo attivando proprio
per fornire tutto il necessario, affinché questi bambini, che sono vestiti con indumenti
estivi, possano essere 'coperti' nel migliore dei modi.