Rapporto di Telefono Rosa: nel 2012 124 casi di femminicidio
Nel 2012, in Italia si sono registrati, nel 2012, 124 femminicidi. Nella maggior parte
dei casi, le violenze sule donne si consumano tra le mura domestiche, nel contesto
di una relazione sentimentale. Rispetto al 2011, la violenza fisica è in aumento e
cresce l’importanza del vincolo economico come strumento di ricatto, soprattutto in
tempo di crisi. Questo il quadro che emerge dal rapporto “Le voci segrete della violenza”,
presentato ieri a Roma dal Telefono Rosa. Valeria Cipollone ha chiesto al
presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, un commento
sull'indagine:
R. – Sono come
al solito dati sconfortanti. Rispetto all’anno precedente c’è un aumento del 4 per
cento, almeno dall’Osservatorio del Telefono Rosa, di violenza fisica nei confronti
delle donne.
D. – Il rapporto si basa sui dati delle 1562 donne che si sono
rivolte al Telefono Rosa dopo aver subito violenza. Quali percentuali emergono dall’analisi?
R.
- Anche quest’anno abbiamo ben l’80%, tra mariti e conviventi, che picchiano o fanno
violenza alle loro donne.
D. – Chi sono le donne interessate? Che età e che
collocazione sociale hanno?
R. – La maggior parte è tra 35 e 54 anni. Sono
donne generalmente con il diploma di scuola media superiore e qualche volta lavorano
anche. Non riescono a spezzare questa catena proprio perché hanno paura di lasciare
i figli senza difese e soprattutto di non essere capaci di andare avanti da sole.
D.
- Quali sono le conseguenze per i figli?
R. - Questi ragazzi, dalla più tenera
età, si nutrono con questa violenza. Se è un maschio e non è riuscito a espellere
questo ‘fattore’, diventa un violento a sua volta.
D. – Quale dovrebbe essere
la priorità del prossimo governo su questo tema? R. – Deve far passare la legge
sul femminicidio perché è importantissima e ratificare il protocollo di Istanbul.
Ma cosa altrettanto importante è la presenza femminile nelle varie istituzioni.