Svizzera: referendum contro gli stipendi d’oro dei manager
Cinque milioni di svizzeri questa mattina chiamati oggi alle urne per esprimersi sulla
proposta di un piccolo imprenditore che vuole porre un freno agli stipendi milionari
dei top manager delle aziende. Il promotore dell’iniziativa è Thomas Minder, un imprenditore
cinquantenne del cantone di Sciaffusa, che ha provveduto a raccogliere le centomila
firme necessarie per l’indizione del referendum popolare di modifica costituzionale
che troverà accoglimento se si esprimerà per il sì la maggioranza dei cittadini dei
26 cantoni della Confederazione elvetica. Il quesito della consultazione “Contro le
retribuzioni abusive” riguarda i salari d’oro e mira a impedire le esorbitanti remunerazioni
concesse ai vertici aziendali - a prescindere dai risultati conseguiti dall’impresa
- percepiti come un vero e proprio abuso in questo tempo di crisi. La proposta di
Minder è di introdurre un articolo costituzionale che attribuisca agli azionisti le
decisioni sugli stipendi dei dirigenti delle società quotate in borsa. Se il referendum
dovesse essere approvato – secondo i sondaggi condotti la proposta sarebbe sostenuta
dal 64% degli svizzeri – il diritto elvetico degli azionisti sarà il più severo del
mondo, in quanto l’infrazione delle disposizioni farebbe scattare una pena pecuniaria
fino a sei retribuzioni annuali e una pena detentiva fino a tre anni. Qualora, invece,
il referendum fosse respinto, entrerebbe automaticamente in vigore una controproposta
meno drastica già approvata in Parlamento. Le prime proiezioni sull’esito del voto
sono attese per il primo pomeriggio. (R.B.)