Spagna: le diocesi celebrano la Giornata ispanoamericana
Oggi, domenica 3 marzo, le diocesi di Spagna celebrano la Giornata ispanoamericana,
istituita nel 1959 per ricordare i vincoli di solidarietà, comunione e collaborazione
evangelizzatrice tra la nazione iberica ed il continente latinoamericano. In occasione
di questa Giornata - riferisce l'agenzia Sir - cinque vescovi spagnoli che esercitano
il loro ministero in America Latina esortano a mantenere viva la cooperazione tra
la Chiesa spagnola e quella latinoamericana. “Abbiamo bisogno della vostra preghiera
e della vostra solidarietà”, scrive mons. Rafael Cob, vescovo del vicariato apostolico
di Puyo, in piena foresta ecuadoriana. Il 70,8% dei missionari spagnoli si trovano
in America. I missionari, secondo mons. José Vicente Conejero Gallego, vescovo di
Formosa (Argentina), “hanno offerto la parte migliore della loro vita per rendere
presente il Regno di Dio, consolare, favorire la promozione integrale delle genti
di questi amati popoli americani, specialmente le più povere”. Uno dei maggiori esempi
di collaborazione tra le Chiese è l’Opera di cooperazione sacerdotale ispanoamericana,
istituzione inserita nella Conferenza episcopale spagnola, che invia sacerdoti spagnoli
alle Chiese locali dell’America Latina più bisognose. Fondata nel 1949, ha inviato
2.500 sacerdoti diocesani spagnoli. Ora ci sono 329 preti dell’Opera in oltre 20 Paesi,
sostenuti dalle diocesi spagnole. José González Alonso, sacerdote dell’Opera dal 1965
e ora vescovo di Cajazeiras (Brasile), ricorda: aiutati da questa istituzione “costruiamo
chiese, cappelle, case parrocchiali, scuole, ospedali, orfanatrofi, asili, università.
La Spagna non può disconoscere o restare indifferente davanti all’opera di evangelizzazione
di tanti missionari in questo continente”. Da parte sua, mons. Gilberto Gómez González,
vescovo di Abancay (Perù), ricorda che nella sua diocesi l’Opera di cooperazione sacerdotale
ispanoamericana ha collaborato alla fondazione di un seminario. “Fino ad allora si
pensava che i 'padri’ erano o vecchi o stranieri, spagnoli o americani”, afferma il
presule orgoglioso dei frutti di questo seminario, che già può contare su vocazioni
tra ragazzi nativi. “Si vede che i sacerdoti dell’Opera hanno saputo contagiare i
giovani con il loro spirito missionario”, aggiunge mons. Gómez González. “La missione
in America Latina continua ad essere un lavoro prezioso che il Signore ci ha affidato
- sostiene mons. Javier del Río, vescovo di Tarija (Bolivia) -. Un giorno saranno
i nostri fratelli americani che predicheranno a noi il Vangelo”. (R.P.)