2013-03-03 09:56:29

Spagna: le diocesi celebrano la Giornata ispanoamericana


Oggi, domenica 3 marzo, le diocesi di Spagna celebrano la Giornata ispanoamericana, istituita nel 1959 per ricordare i vincoli di solidarietà, comunione e collaborazione evangelizzatrice tra la nazione iberica ed il continente latinoamericano. In occasione di questa Giornata - riferisce l'agenzia Sir - cinque vescovi spagnoli che esercitano il loro ministero in America Latina esortano a mantenere viva la cooperazione tra la Chiesa spagnola e quella latinoamericana. “Abbiamo bisogno della vostra preghiera e della vostra solidarietà”, scrive mons. Rafael Cob, vescovo del vicariato apostolico di Puyo, in piena foresta ecuadoriana. Il 70,8% dei missionari spagnoli si trovano in America. I missionari, secondo mons. José Vicente Conejero Gallego, vescovo di Formosa (Argentina), “hanno offerto la parte migliore della loro vita per rendere presente il Regno di Dio, consolare, favorire la promozione integrale delle genti di questi amati popoli americani, specialmente le più povere”. Uno dei maggiori esempi di collaborazione tra le Chiese è l’Opera di cooperazione sacerdotale ispanoamericana, istituzione inserita nella Conferenza episcopale spagnola, che invia sacerdoti spagnoli alle Chiese locali dell’America Latina più bisognose. Fondata nel 1949, ha inviato 2.500 sacerdoti diocesani spagnoli. Ora ci sono 329 preti dell’Opera in oltre 20 Paesi, sostenuti dalle diocesi spagnole. José González Alonso, sacerdote dell’Opera dal 1965 e ora vescovo di Cajazeiras (Brasile), ricorda: aiutati da questa istituzione “costruiamo chiese, cappelle, case parrocchiali, scuole, ospedali, orfanatrofi, asili, università. La Spagna non può disconoscere o restare indifferente davanti all’opera di evangelizzazione di tanti missionari in questo continente”. Da parte sua, mons. Gilberto Gómez González, vescovo di Abancay (Perù), ricorda che nella sua diocesi l’Opera di cooperazione sacerdotale ispanoamericana ha collaborato alla fondazione di un seminario. “Fino ad allora si pensava che i 'padri’ erano o vecchi o stranieri, spagnoli o americani”, afferma il presule orgoglioso dei frutti di questo seminario, che già può contare su vocazioni tra ragazzi nativi. “Si vede che i sacerdoti dell’Opera hanno saputo contagiare i giovani con il loro spirito missionario”, aggiunge mons. Gómez González. “La missione in America Latina continua ad essere un lavoro prezioso che il Signore ci ha affidato - sostiene mons. Javier del Río, vescovo di Tarija (Bolivia) -. Un giorno saranno i nostri fratelli americani che predicheranno a noi il Vangelo”. (R.P.)







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