Napolitano saluta il Papa: gesto storico e umano, resta nel cuore dell'Italia
Sono stati tutt’altro che rari, in questi quasi otto anni di Pontificato, i gesti
di reciproca stima fra Benedetto XVI e il presidente della Repubblica italiana, Giorgio
Napolitano. E nel giorno in cui il Papa ha deciso di porre fine al suo servizio attivo
al Soglio di Pietro, ieri il capo dello Stato italiano non ha voluto far mancare un
ultimo messaggio di saluto e di ringraziamento attraverso le colonne de L’Osservatore
Romano. “Ho sentito e sento di poterlo fare – scrive – a nome del popolo e della nazione,
che questo Pontefice non italiano ha sinceramente amato, e ha accompagnato con costante
simpatia e benevolenza. Anche i più lontani dalla Chiesa e dalla pratica religiosa
hanno apprezzato – afferma Napolitano – l’elevatezza della ricerca e degli apporti
di pensiero di Benedetto XVI, e insieme la sua semplicità e la sua discrezione. Gli
anni del suo pontificato sono stati tra i più sereni nei rapporti tra la Chiesa e
lo Stato nel nostro Paese: nel segno del rispetto reciproco e della volontà di collaborazione.
La dimensione sociale e pubblica – per comune riconoscimento – del fatto religioso,
è stata in questi anni sempre vissuta col giusto senso del limite”.
Poi, il
presidente della Repubblica si sofferma sul suo più recente ricordo, il commiato da
Benedetto XVI avuto sabato scorso. “È stato segnato da un’intima commozione”, confida,
poiché “fin dalla mia iniziale visita di Stato in Vaticano e dalla sua, in restituzione,
al Quirinale, si era stabilito tra noi un senso di affinità che ci spingeva ad andare
al di là di ogni ufficialità e formalità. Non potevo tuttavia prevedere il livello
di attenzione e confidenza cui sarebbero giunti il rapporto e gli incontri tra noi”.
Grazie a questa vicinanza con Benedetto XVI, il capo dello Stato italiano sostiene
di aver potuto cogliere “la sofferenza e il travaglio” del Papa “in momenti difficili
e amari per la Chiesa”, come pure “la serena determinazione nell’affrontare le prove
che gli si presentavano”. Insieme, soggiunge, “abbiamo avuto modo di verificare una
schietta comunanza di preoccupazioni e di vedute sui fatti dell’Europa e del mondo.
Gli sono grato per la stima e fiducia che mi ha dimostrato, e per la così sensibile
sintonia in cui egli si è posto col mio fondamentale impegno per l’unità nazionale”.
Benedetto XVI, conclude Giorgio Napolitano, “lascia – con un gesto di straordinario
significato storico e umano – il soglio pontificio, ma non Roma. Non si allontana
dall’Italia. E noi continueremo a sentirlo vicino, e ad essergli vicini con animo
beneaugurante”. (A cura di Alessandro De Carolis)