2013-02-28 14:31:24

Castel Gandolfo si prepara ad accogliere Benedetto XVI


Si avvia dunque alla conclusione il Pontificato di Benedetto XVI. Alle 20.00 di questa sera l’inizio della sede vacante, quando il Papa sarà già a Castel Gandolfo. E’ lì infatti che ha scelto di trascorrere i prossimi due mesi. La partenza da Roma è prevista intorno alle 17.00. Ad accoglierlo tra gli altri troverà il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato, e il vescovo di Albano mons. Marcello Semeraro. Quindi, Benedetto XVI si recherà nel Palazzo Apostolico, per ritirarsi in preghiera, non prima però di aver rivolto le sue ultime parole da Pontefice, alle migliaia di persone che stanno già arrivando da tutta la diocesi per salutarlo. Il servizio della nostra inviata Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

Tra poco gli occhi del mondo saranno puntati su questa cittadina dei Castelli romani che sin dal XVII secolo ha il privilegio di essere la residenza estiva dei Pontefici. Era il 5 maggio del 2005 quando Benedetto XVI, neoeletto, arrivando qui proprio alle ore 17.00 incontrava per la prima volta i “cari amici di Castel Gandolfo” con cui anno dopo anno il rapporto è cresciuto in affetto e vicinanza. “Qui trovo tutto: la montagna, il lago e vedo anche il mare ... e gente buona”: le parole pronunciate l’estate 2011 sono rimaste impresse su una targa nella piazza antistante il Palazzo apostolico. Hanno caratterizzato circa 8 anni di presenza del Papa qui, nei giorni di festa e di riposo. Eppure oggi al suo arrivo nulla sarà come prima. Con l’ultimo saluto di questo pomeriggio terminerà l’esteriore visibile comunione, come l’ha chiamata il Papa stesso, e ne inizierà una più profonda nella preghiera. Ed è proprio in preghiera che la comunità si farà trovare: in piazza dove sono attese fino a 8.000 persone dalle 17 avrà inizio la recita del rosario. Il parroco di Castel Gandolfo, don Pietro Diletti:

R. - Sappiamo che il Papa si trova bene con noi e noi ci sentiamo bene con lui. Averlo qui come concittadino, e non da Papa, ci inorgoglisce. Siamo veramente contenti e lo accogliamo con tanto affetto e stima, anche per quello che ha fatto, che è un atto di governo, infatti. Ha espresso grande amore verso la Chiesa e un grande atto di umiltà e di umanità, che ha riportato la Chiesa a tanti, che si erano un tantino allontanati.

D. – Lei andrà ad accoglierlo. Che cosa vorrebbe dirgli?

R. – Già so quello che gli devo dire: “Grazie Santità per la sua fede incrollabile; grazie per il suo grande amore per la Chiesa; siamo sempre con lei”.

Andrà ad accogliere il Papa con particolare emozione anche il sindaco di Castel Gandolfo, Milvia Monachesi:

R. - Le parole non le so, perché mi usciranno in quel momento. Lo spirito è quello di tanto, tanto affetto e comprensione per la sua sofferenza e per il suo coraggio.

D. - Da ora in poi Castel Ganfoldo non sarà più la stessa: i prossimi due mesi saranno mesi speciali?

R. - Saranno mesi speciali perché la sua presenza, anche se non lo vedremo, si sentirà forte! Noi lo stringiamo veramente in un abbraccio protettivo. Sembra assurdo per un Papa, però io mi sento proprio di proteggerlo… Ha dimostrato di essere forte, ma anche di essere tanto, tanto umano. E questa è una cosa bellissima!

Intanto fervono i preparativi in una piazza piena di sole: ci sono giornalisti da tutto il mondo mescolati ai primi fedeli che arrivano a gruppetti, intorno fiori sui bordi delle strade, bandiere e manifesti con i colori giallo e bianco del vaticano. La parola che campeggia ovunque è grazie Il segno più atteso sarà il suono delle campane dell’intera diocesi di Albano: significherà l’arrivo del Papa, l’addio a Roma.

“E’ in preghiera che vogliamo farci trovare, ci saranno canti e meditazioni”: è quanto afferma il vicario della diocesi di Albano, mons. Franco Marando:RealAudioMP3

R. - Lo spirito è quello di dare un saluto veramente affettuoso nel momento in cui Benedetto XVI concluderà il suo impegno di vescovo di Roma, Successore di San Pietro. Egli “sale al monte” - così come ha detto - e in maniera discreta, ma molto affettuosa, vogliamo essere vicini a Lui per salutarlo, ma anche per dirgli grazie per tutta l’attenzione che in tutti questi anni di Pontificato ha voluto manifestare concretamente verso la nostra diocesi. Allora, invitiamo tutti fedeli della diocesi a ritrovarsi insieme in piazza a Castel Gandolfo. Chi vuole, da Albano, potrà fare un percorso a piedi, impegnandosi in una sorta di piccolo pellegrinaggio. Poi, alle ore 17 è previsto il Santo Rosario, le meditazioni sono proprio tratte dai discorsi del Papa.

D. - È Maria, come ha ribadito sempre tante volte anche in questi ultimi giorni, il punto di riferimento…

R. - Maria non è solo il punto di riferimento e vera costante del Magistero del Papa ma lo è stata anche nel momento stesso in cui ha annunciato la sua volontà di rinunciare al suo mandato. Lui stesso ha detto: “Affidiamo la Chiesa tutta a Maria”. In questo si intravede il desiderio di fare la volontà del Signore. Non si tratta quindi di allontanarsi da un impegno, ma di continuare a servire la Chiesa in una forma differente.

D. - Secondo lei, è anche un momento forte della nostra Quaresima?

R. - Sicuramente. Io credo che quello che ha compiuto il Papa sia un serio discernimento della volontà del Signore e la Quaresima ci chiama veramente a scrollarci di dosso quella polvere che si addensa sulle pareti della nostra anima per recuperare quella che, nella stessa Liturgia, viene chiamata “la primavera dello Spirito”.

Tra le migliaia di persone che attenderanno questo pomeriggio il Papa nella Piazza di Castel Gandolfo ci saranno anche tanti ragazzi, e per chi non potrà essere presente, l’appuntamento è sul web. Il sito della Diocesi ha pensato, infatti, di pubblicare una preghiera da pronunciare insieme quando l’elicottero papale atterrerà sul comune dei Castelli romani. Ma quanto i giovani amano Benedetto XVI e come hanno reagito alla sua decisione? Lo abbiamo chiesto al responsabile della Pastorale giovanile di Albano don Antonio Scigliuzzo:RealAudioMP3

R. - All’inizio, i nostri giovani sono stati un po’ disorientati. Si attendevano di poter celebrare la Giornata mondiale dei Giovani con “il nostro Papa”. Lo chiamiamo con affetto “il nostro Papa” perché, in questi anni, nel loro cuore i giovani si sono affezionati a Benedetto XVI. I messaggi che a loro ha lasciato li hanno davvero coinvolti, in modo particolare, li ha coinvolti poi quest’ultima sfida che ha rivolto ai giovani di tutto il mondo: annunciare il Vangelo e annunciarlo a tutti quei ragazzi che si sentono ancora lontani.

D. - Lei ha parlato della Giornata mondiale della Gioventù. Quanti ragazzi ci sono stati, e che cosa custodiscono? Cosa li ha segnati di più di questo Pontificato e dell’esperienza con Benedetto XVI?

R. - Nella Giornata mondiale di Madrid, abbiamo portato circa 300 giovani. È stato molto bello poter condividere con loro questo desiderio di poter incontrare il Papa, soprattutto in quella notte tempestosa. La cosa che hanno apprezzato di più del Santo Padre è il fatto che sia rimasto con loro. I giovani cercano un punto di riferimento forte. Di Papa Benedetto XVI ricorderanno sicuramente l’affetto e la gioia di annunciare la fede.

D. - In questi ultimi giorni Benedetto XVI sta insistendo tanto su questa scelta di Dio che dà pace al di là del male che c’è nel mondo, anche questa è una sfida! Pensa che loro l’abbiano sentita, l’abbiano fatta propria?

R. - In questo periodo, per i giovani, la vita non è molto facile soprattutto per le tante difficoltà che ci sono dal punto di vista del lavoro, della famiglia, sono tante le difficoltà che incontrano per inserirsi nella società, per far sentire la loro voce. Queste sono le cose che più li disorientano, rendendoli veramente vulnerabili di fronte ai tanti messaggi contrari al cammino di fede. Queste cose, delle quali sono più o meno consapevoli, certamente li stimolano a diversi interrogativi soprattutto di fronte ad un Papa che lascia il proprio Ministero per vivere una vita di preghiera. Quale tipo di vita ci chiede oggi il Papa? È questa la loro domanda! La preghiera è un punto fondamentale. I giovani hanno il desiderio di mettere ordine nella propria vita, talvolta di trovare dei punti di riferimento saldi che li rendano più consapevoli e considerano questa scelta di preghiera una scelta “rivoluzionaria”.

D. - La loro presenza è assicurata a Castel Gandolfo. Come vi state organizzando?

R. - Nell’orario in cui il Santo Padre arriverà a Castel Gandolfo, la maggior parte dei ragazzi starà lavorando. Per cui, attraverso il nostro sito internet, abbiamo pensato di vivere insieme un momento. Nel sito lasceremo un messaggio di preghiera in modo che essi possano pregare ovunque si trovino nel momento in cui il Papa lascerà Roma per venire a Castel Gandolfo. Con il resto della diocesi invece ci ritroveremo proprio a Castel Gandolfo, pregheremo insieme il Santo Rosario e vivremo un momento di preghiera e di veglia con il Papa.







All the contents on this site are copyrighted ©.