Oltre 150 mila fedeli hanno pregato con il Papa in Piazza San Pietro
Una festante e commossa Piazza San Pietro ha ascoltato le parole del Papa nella sua
ultima udienza generale. Oltre 150 mila i fedeli, provenienti dai cinque continenti,
hanno applaudito e acclamato con insistenza il Santo Padre. Massimiliano Menichetti:
Gli
applausi, le bandiere di tanti Paesi sventolate con forza a rappresentare idealmente
tutto il mondo che omaggia Benedetto XVI. Piazza San Pietro, gremita di fedeli, ha
salutato così il Vicario di Cristo. Tanta la commozione, ma anche la gioia che è stata
consegnata al Papa:
Il Papa mi ha insegnato ad avere una fede gioiosa. Ogni
mattina, quando mi alzo, prego e chiedo al Signore di avere questa gioia e questa
libertà che ha lui.
D. – Oggi è l’ultimo incontro con Benedetto XVI, che cosa
le lascia?
R. - Il conforto di andare avanti e anche la fiducia nel Signore.
R.
- Ha detto che la Chiesa è viva e qui si sente.
R. - Un’emozione grande perché,
tenevo ad essere qui. Ero in Piazza il giorno in cui il Papa è stato eletto, quando
c’è stata la fumata bianca e poi durante la Messa di inizio Pontificato. Non potevo
mancare oggi. Mi ha commosso quando ha detto: “Il mio cuore è aperto a tutti voi e
nel cuore del Papa ci siete dentro tutti”. Oggi, il mio desiderio era che non finisse
mai di parlare.
D. - Il Papa ha detto anche la sua decisione “Non significa
abbandonare la Croce, ma anzi continuare a darsi completamente di fronte alla Croce”.
R.
- Si, di questo ero proprio sicuro. Da subito, ho pensato che il suo fosse un gesto
di amore più intenso. Dovevamo solo capirlo. Come un grande martirio del cuore, che
ci testimonia un grande amore, una grande passione per Gesù.
D. - Qual è il
suo augurio per il Papa se potesse dirglielo a voce?
R. - Gli darei solamente
un grande abbraccio e una stretta fortissima dicendogli: "Grazie!".
R. - Ho
amato questo Papa dal primo momento. Mi dispiace non vederlo più, è un Pontefice che
ha fatto tanto e che ha governato momenti veramente difficili, non facili da gestire.
Mi mancherà ma se Dio ha voluto questo, va bene così.
R. – In particolare mi
è piaciuto moltissimo il riferimento alla barca di Pietro. E’ sempre il Signore, che
guida quella barca. Quindi, anche nei momenti più tormentati, nei momenti di grande
tempesta, quali sono quelli di oggi, noi sappiamo che la Parola ci guida e ci porterà
verso la salvezza.
Un mosaico di colori abbracciato dal colonnato del Bernini
ha pregato con il Papa. Tra i fazzoletti colorati, i cappellini, i vessilli anche
decine di striscioni che hanno salutato Benedetto XVI con le loro scritte: “Tu sei
Pietro!”, “Il coraggio della Fede”, “Ti vogliamo bene!”.
R. - Per me è una
festa speciale, perché io sono stato ordinato da lui proprio otto anni fa. Oggi, salutarlo
dopo otto anni è commovente.
R. - Tutti noi giovani abbiamo cercato di dirgli
quanto amore ancora vogliamo dargli. Siamo sicuri che lui continuerà a tenerci uniti
con la sua preghiera.
R. - Credo veramente che oggi ci sia stato un segno di
grande umanità. L’abbraccio del Papa che ringrazia i suoi figli.
R. - Sono
sconvolta e nello stesso tempo ammirata. Questa umiltà, questa umanità: grazie di
cuore! Spero di poterlo anch’io seguire in questo atto di umiltà, di riconoscimento
dei propri limiti e di accettazione, perché siamo creature, e il nostro essere creature
emerge, specialmente in vecchiaia, anche alla mia età. Questa condizione bisogna accettarla
con gratitudine, perché Dio ci ha dato questo tempo e quando è il momento ce lo ritoglierà.
Noi, però, siamo grati e sicuri che ci porterà nell’estuario della pace.
R.
- Pensavo ad oggi: non è mai successo che i fedeli abbiano potuto abbracciare il Papa
prima che se ne andasse, vedere gli occhi del gregge colmi di gratitudine. Oggi, questo
Papa ha fatto sì che ci fosse anche la possibilità di salutarlo, anche attraverso
gli occhi e dirgli "grazie" anche con lo sguardo.