Il Senato al centrosinistra. Bersani: no ad accordi a tavolino
Il giorno dopo i risultati delle elezioni politiche, i partiti fanno i conti con una
situazione di sostanziale ingovernabilità. Il centrosinistra ha vinto di un soffio
alla Camera e al Senato dove però non ha la maggioranza di seggi per governare. Exploit
del Movimento 5 Stelle di Grillo, primo partito a Montecitorio. Preoccupazione dai
partner europei e allarme dei mercati finanziari. Il Presidente Napolitano non ha
voluto commentare i risultati, limitandosi a dire che aspetta le valutazioni dei partiti.
Intanto arrivano anche i risultati delle regionali. Servizio di Giampiero Guadagni: Secondo le proiezioni,
due vittorie per il centrosinistra (nel Lazio Zingaretti su Storace; in Molise Frattura
su Iorio); e una per il centrodestra (in Lombardia Maroni batte Ambrosoli). Risultati
che in qualche modo confermano l'incerto trend nazionale. Il capo dello Stato dovrà
ora verificare le possibili alternative al ritorno al voto dopo che dalle urne è uscita
un'Italia apparentemente ingovernabile. Grillo fa sapere che ostacolerà l'ipotesi
di governissimo Pd-Pdl. Ma dal leader del Movimento 5 Stelle anche un'apertura: se
ci sono proposte concrete che rientrano nel nostro programma, le valuteremo. Il modello,
ha detto, può essere la Sicilia governata dal centrosinistra di Crocetta, dove i grillini
non sono nella maggioranza ma hanno sostenuto importanti provvedimenti. E a stretto
giro di posta il segretario del Pd Bersani, deluso per il voto, spiega: non cerchiamo
accordi a tavolino ma voti in Parlamento su un un programma essenziale di riforme.
Bersani dice invece no all'ipotesi di Berlusconi di governissimo. E il segretario
del Pdl Alfano commenta: da Bersani nessuna proposta solo confusione sul futuro del
Paese. Lo scenario di ingovernabilità è commentato con sorpresa e preoccupazione dai
partner europei. Bruxelles chiede a Roma di rispettare comunque gli impegni presi.
L'incertezza preoccupa molto anche i mercati finanziari: vola lo spread, crolla Piazza
Affari trascinando al ribasso le borse europee.
Dunque per le regionali il
Lombardi si profila un’ampia vittoria del centrodestra, mentre in Lazio e Molise è
il centrosinistra in vantaggio. Alessandro Guarasci ha sentito il presidente
dell’Istituto Sturzo Roberto Mazzotta:
D. - Per
quanto riguarda il dato della Lombardia, c’è una tendenza a costruire una sorta di
fortino al Nord da parte della Lega?
R. - I problemi che avremo davanti sono
tanti, e i rischi che questo Paese corre sono molto grandi. Questo è un discorso che
riguarda un forte impegno italiano in Europa. In questa situazione di un governo centrale
il motore del Paese - il Nord- viene dato, come controllo politico, ad un movimento
localistico che ha un disegno europeo totalmente alternativo a quello che sta procedendo
nell’area europea complessiva. Io credo che questo risultato elettorale abbia degli
elementi di irragionevolezza e di pericolosità spaventosi.
D. - Nel Lazio e
in Molise però vince il centrosinistra. Incidono forti personalità come quelle di
Zingaretti. Insomma, la leadership c’è ancora in Italia?
R. - Secondo me, certamente,
le forti personalità hanno un peso. Devo dire che nel Lazio e nel Molise hanno certamente
influito anche i guai amministrativi delle gestioni precedenti.