2013-02-25 12:58:04

Darfur: violenze nel nord. Si teme il riaccendersi del conflitto


La recrudescenza delle violenze e una situazione di crescente instabilità sono elementi “preoccupanti” per il futuro del Darfur: a sollevare l’attenzione su quanto sta accadendo nella regione occidentale del Paese, già teatro di un conflitto e una crisi umanitaria, è l’Ufficio di coordinamento umanitario dell’Onu (Ocha). L’avvertimento - riferisce l'agenzia Misna - giunge al termine dell’ennesimo fine-settimana di tensioni e scontri armati nel Nord del Darfur, dove si conterebbero almeno una cinquantina di morti e una sessantina di feriti. Secondo le ricostruzioni fornite dagli abitanti del villaggio di El Sireaf, un gruppo di una cinquantina di uomini di etnia araba, dotati di granate e armi pesanti sarebbero arrivati a bordo di pick-up e avrebbero aperto il fuoco su persone e abitazioni seminando il panico. Circa 100mila persone sono state costrette alla fuga dall’inizio dell’anno, a causa di una recrudescenza nelle violenze tra le tribù rivali Reizegat e Beni Hussein per il controllo della zona e della miniera d’oro di Jebel Amir. A seguito degli scontri e dell’insicurezza gli operatori umanitari stanno trovando sempre più difficoltà nella distribuzione degli aiuti e ancora non sono riusciti ad avere accesso alla città di El Sireaf. Secondo diversi commentatori interrogati dalla Misna, i recenti avvenimenti mostrano un mutamento nelle cause dell’instabilità del Darfur dove il conflitto è passato dalle violenze di gruppi ribelli a rivalità di tipo etnico. Per gli analisti dell’organizzazione Small arms survey, ad alimentare questo tipo di contrasti avrebbero contribuito negli ultimi anni le vessazioni commesse da milizie paramiliari al soldo di politici della zona. (R.P.)







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