Oltre centomila all'ultimo Angelus. Il Papa: mi ritiro sul monte a pregare per la
Chiesa
Mi ritiro in preghiera per continuare a servire la Chiesa “con la stessa dedizione
e lo stesso amore con cui l’ho fatto fino ad ora”. Sono queste le parole con le quali
Benedetto XVI si è congedato ieri mattina dalle oltre 100 mila persone che hanno gremito
Piazza San Pietro e l’inizio di Via della Conciliazione, nell’ultimo Angelus del Pontificato.
In sette lingue, il Papa ha ringraziato tutti i fedeli “per l’affetto e la condivisione”
dimostratigli in questo “momento particolare” per lui e per la Chiesa. La cronaca
nel servizio di Alessandro De Carolis:
Un bagno di
folla, il penultimo sullo sfondo del Vaticano, prima di salire su un angolo del Tabor
come gli Apostoli, e a differenza di loro rimanervi per essere, lontano dagli occhi
del mondo, ogni giorno vicino al cuore della Chiesa, con le residue energie spese
per servirla nella preghiera. Al suo ultimo affacciarsi dalla finestra che lo ha visto
benedire per otto anni le folle della domenica, il Papa regala un nuovo squarcio su
ciò che sarà per lui tra 72 ore. E il Vangelo della seconda domenica di Quaresima
– la trasfigurazione di Gesù davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni – gli offre l’immagine
per la similitudine più suggestiva. Questo brano "particolarmente bello", dice, è
una "parola di Dio che sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della
mia vita”:
“Il Signore mi chiama a ‘salire sul monte’, a dedicarmi ancora
di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa,
anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con
la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l’ho fatto fino ad ora, ma in un modo
più adatto alla mia età e alle mie forze”.
Gli applausi ripetuti danno
calore ai deboli sprazzi di sole che si accendono e spengono sugli oltre 100 mila
che si sono dati appuntamento per guardare un ultima volta il Papa alla sua finestra.
I quattro maxischermi nella piazza rinviano il volto di Benedetto XVI in ogni sua
espressione e qualche volta anche quella dei presenti, più d’una venata di commozione.
Ma c’è un mondo di centinaia di milioni di telespettatori collegato in mondovisione,
che non vuole perdersi questo momento. A chiunque lo ascolti, Benedetto XVI affida
un nuovo pensiero, uno degli ultimi di un magistero che chi lo ha seguito con attenzione
e puntualità, credenti e non, sa già che è entrato nella storia. Non a caso il Papa
parla ancora di preghiera. Anzi dice…
“…il primato della preghiera, senza
la quale tutto l’impegno dell’apostolato e della carità si riduce ad attivismo. Nella
Quaresima impariamo a dare il giusto tempo alla preghiera, personale e comunitaria,
che dà respiro alla nostra vita spirituale. Inoltre, la preghiera non è un isolarsi
dal mondo e dalle sue contraddizioni, come sul Tabor avrebbe voluto fare Pietro, ma
l’orazione riconduce al cammino, all’azione”.
Sguardo in alto, a decine
di migliaia annuiscono e applaudono. Moltissime delle persone in Piazza San Pietro
appartengono a movimenti e associazioni cattoliche, che sanno – per vita vissuta –
che lo stare in raccoglimento è il preludio al rimboccarsi le maniche per trasformare
la carità in fatti. Molti gli striscioni, in tante lingue, testimoniano il loro affetto
al “Cristo in terra”. Uno, cubitale, dice “Noi ti abbiamo capito e continueremo ad
amarti”. E a quel mondo in una piazza, tutto lì per lui, Benedetto XVI esprime la
sua gratitudine. “Grazie” è la sua prima parola, grazie è la sua ultima:
“Vi
ringrazio per l’affetto e la condivisione, specialmente nella preghiera, di questo
momento particolare per la mia persona e per la Chiesa. A tutti auguro una buona domenica
e una buona settimana. Grazie, nella preghiera siamo sempre vicini!”.
Un
ultimo saluto, braccia protese verso la folla, poi Benedetto XVI si ritira e la finestra
si chiude. Ma passano pochi istanti e la sua parola torna a "correre" sugli smartphone,
i tablet, i social media. Un tweet che è insieme richiesta e certezza: "In
questo momento particolare, vi chiedo di pregare per me e per la Chiesa, confidando
come sempre nella Provvidenza di Dio".