2013-02-24 10:44:31

Kazakhstan, domani ripresa dei colloqui sul nucleare iraniano


Riprende il dialogo sul nucleare iraniano. Domani ad Almaty, in Kazakhstan, l’Iran incontrerà il gruppo dei Cinque+1, composto dai membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Cina, Gran Bretagna, Francia, Russia, Stati Uniti) più la Germania. Nel corso dell’ultimo anno, ci sono stati colloqui a Istanbul, Bagdad e Mosca ma senza segnare passi in avanti sulla questione dello sviluppo del programma nucleare iraniano. Fausta Speranza ha parlato delle aspettative e del nuovo quadro geopolitico dell’area con Paolo Quercia del Centro militare studi strategici:RealAudioMP3

R. - Sì, dopo un anno di stallo, che ha visto tre incontri - a Istanbul, a Baghdad e a Mosca - che di fatto non hanno mosso la situazione tecnica dei negoziati.

D. - Dunque, quali sono le aspettative per questi colloqui in Kazakistan?

R. - Già il fatto che sia stata scelta una data… Ricordiamo che a Mosca, quando si chiuse l’ultimo incontro del 5+1 non è stata fissata una data di un nuovo incontro: cosa che, invece, è stata fatta recentemente, a margine dell’incontro sulla sicurezza di Monaco. Da lì, si è offerta questa opportunità: quindi, un moderato ottimismo deve esserci, che in parte è legato alla disponibilità - per lo meno cosi fatta filtrare dagli americani - di potenziali colloqui bilaterali diretti con Teheran. Questo, ovviamente, è un elemento che può modificare molto la situazione. L’altro elemento, ovviamente, è l’andamento del conflitto siriano, dove due membri importanti del 5+1 - Russia ed Iran - stanno mano a mano concordando una posizione di uscita "soft", di disimpegno dal supporto ad Assad e spingono per una mediazione diplomatica. Ovviamente, questo è qualcosa che può influenzare la posizione iraniana sul 5+1.

D. - Vogliamo spiegare le posizioni?

R. - Gli sforzi che si fanno sono quelli per alterare la posizione di Teheran sul nucleare e in particolare sulla dimensione militare, che ovviamente Teheran nega, mentre altri Paesi sostengono che vi siano programmi di nucleare miliare. Questo è un aspetto molto delicato. Ovviamente, ci sono dei tecnicismi che possono essere letti in maniera molto discordante. Per qanto riguarda la posizione del 5+1, i Paesi del Consiglio di Sicurezza ambiscono a contenere queste ambizioni iraniane, che tutto sommato vengono viste da Teheran sia da un punto di vista di potenza, ma anche da un punto di vista di un potenziale diritto che loro invocano, di poter perseguire il nucleare a qualsiasi fine. Quindi, i dossier che si incrociano sono un misto di rapporti politici tra questi Paesi ed aspetti tecnici legati all’arricchimento e, eventualmente, a come si possono soddisfare i bisogni energetici o di ricerca nucleare iraniani, senza che ci possa essere il rischio della proliferazione nucleare militare.

D. - In definitiva, possiamo dire che questa fase così drammatica per la Siria, ma anche per l’intera regione, in qualche modo sta rafforzando la posizione dell’Iran?

R. - Questa è una grossa partita, è molto da vedere: l’Iran, così come la Russia, hanno a lungo sostenuto il regime di Assad, ma pian piano stanno vedendo la situazione di stallo e l’impossibilità, probabilmente, di un successo definitivo di Assad. Abbiamo visto anche l’attentato di pochi giorni fa e la grande offensiva che i ribelli stanno portando avanti alla periferia di Damasco. Quindi, è interessante questo "asse" russo-iraniano per cercare un dialogo tra l’opposizione e un regime che però non comprenda, ovviamente, Assad e alcune persone del regime di Assad. Da questo, è nato anche un piano in più punti, che si potrebbe dire di pace o comunque di post-Assad e che sicuramente rafforza il rapporto tra Mosca e Teheran. Questo ovviamente ha delle conseguenze anche per il dossier nucleare e per il 5+1. Non necessariamente doveva essere questo lo sviluppo: Russia e Teheran potevano anche avere un diverso approccio alla caduta o alla crisi del regime di Assad, invece stanno rafforzando, e ovviamente modificando entrambi, le proprie posizioni.







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