Solidarietà della Chiesa del Malawi con i funzionari pubblici in sciopero
“Solidarietà con i funzionari pubblici. Appello per la giustizia e la responsabilità”:
si intitola così la nota diffusa ieri dalla Commissione Giustizia e pace della Conferenza
episcopale del Malawi. Il documento arriva in un momento in cui il Paese è devastato
dallo sciopero degli impiegati statali, che richiedono un aumento di stipendio. Ribadendo
la necessità di trovare una soluzione pacifica e ricordando che l’80% della popolazione
è a rischio povertà e non può contare su servizi adeguati, i vescovi lanciano un appello
al governo affinché si assuma le sue responsabilità di fronte a tale crisi economica
e sociale. Allo stesso tempo, i funzionari pubblici vengono esortati a “proporre cambiamenti
salariali ragionevoli e giusti che poi l’esecutivo potrà sforzarsi di attuare”, mentre
al parlamento si suggerisce di pensare a una legislazione che “risponda rapidamente
alle disparità retributive” tuttora esistenti. “Se il parlamento è del popolo, per
il popolo e in favore del popolo – si legge nella nota – allora deve agire adesso
per migliorare la vita della gente”. Un ulteriore appello viene lanciato dalla Commissione
episcopale alle istituzioni religiose e alle organizzazioni della società civile,
affinché si mobilitino “per spingere il governo a rivedere le linee guida di una politica
economica che sta causando miseria e degrado”. “In questo momento – scrivono ancora
i presuli – è necessaria un’azione di solidarietà con gli impiegati statali e con
la maggioranza povera” del Paese. Infine, la Chiesa del Malawi si rivolge a tutti
i cittadini della nazione: “I servizi statali sono moltissimi; se essi vengono paralizzati
da una situazione di stallo tra il governo e i funzionari pubblici, tutto il Paese
ci perde”. Di qui, l’appello a ciascun cittadino affinché cessino le violenze e i
saccheggi, in nome della “solidarietà collettiva” e di un “dialogo giusto e corretto”
tra le parti in causa, “per il bene comune di tutto il Malawi”. (I.P.)