I vescovi del Giappone al governo: la Costituzione s’incentra sul valore della
pace
I vescovi del Giappone hanno scritto una missiva al primo ministro Shinzo Abe in difesa
dell’articolo 9 della Costituzione del Paese, che stabilisce la “rinuncia esplicita
e assoluta alla guerra”. Il premier, infatti, tornato al potere dopo la vittoria del
Partito democratico alle elezioni del dicembre scorso, avrebbe in programma una modifica
dell’articolo in questione, che trasformerebbe il Giappone in uno Stato che “può collaborare
e sostenere una guerra”. Inoltre, ieri Abe ha incontrato a Washington il presidente
degli Stati Uniti, Barack Obama, al quale ha confermato la piena alleanza strategica
e militare del Giappone. La vicenda si inscrive in un contesto, quello del Sudest
asiatico, in cui la rete internazionale del commercio di armi appare in espansione
e in cui si registra una vera e propria corsa agli armamenti da parte di Paesi come
Vietnam, Filippine, Indonesia. Nel documento pervenuto alla Fides, a firma del presidente
della Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale locale e vescovo di
Saitama, mons. Marcellino Daiji Tani, i presuli ribadiscono che la pace non si può
raggiungere con la forza, e che la giustizia si costruisce solo con “un dialogo paziente,
aperto alle diversità, l’uguaglianza e il rispetto reciproco tra popoli e nazioni”.
I vescovi sottolineano anche il rischio concreto di un aumento della tensione militare
in Asia, soprattutto nei confronti della Cina e della Corea del Nord, e ricordano
al presidente Obama come “il governo Usa abbia svolto un importante ruolo nell’elaborazione
dell’attuale Costituzione giapponese, fondata sul valore della pace”. “La maggior
parte delle persone sostiene e condivide una Costituzione non violenta”, concludono
i vescovi. (R.B.)