XIV. Il canto dei sacerdoti. L’uomo immortale (Sal 16;73)
Anche il sacerdote è una persona fragile col suo bagaglio di colpe e miserie che attendono
il perdono divino e la conversione. L’abbraccio d’amore di Dio ci strappa alla mortalità
e ci introduce nell’immortalità beata. Se c’è Dio che mi ama, anch’io sono immortale!
(Dostoevskij). La libertà, la gratuità, la purezza, la spiritualità del credere autentico
e gioioso in Dio sono l’unica vera. ricompensa attesa Con te non desidero nulla sulla
terra… Il mio bene è stare vicino a Dio (Salmo 73,25.28) Non aver paura che la vita
possa finire, abbi invece paura che possa non cominciare mai davvero (John Henry Newman)
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (Cesare Pavese)