Gioco d'azzardo. Il Moige: migliaia i casi di minorenni coinvolti
Si diffonde sempre più fra i minorenni l’abitudine di spendere la "paghetta" con i
giochi d’azzardo: dalle scommesse ai giochi online. Questo nonostante l’azione di
controllo si sia intensificata dopo l’entrata in vigore del decreto Balduzzi, che
vieta ai minori di 18 anni l’accesso nelle aree destinate al gioco con vincita in
denaro interne alle sale bingo. Sono invece migliaia i casi di minorenni che giocano
“a soldi”, denuncia Antonio Affinita, il direttore del Moige, Movimento italiano
genitori. La sua opinione nell’intervista di Debora Donnini:
R. – Siamo molto
allarmati da questa questione. Ci sentiamo soli nel nostro progetto didattico-educativo
verso i nostri figli, nell’educarli a comportamenti corretti, perché il più delle
volte vi è un comportamento scorretto da parte di chi li fa giocare: ad esempio, non
c’è un’adeguata vigilanza da parte del rivenditore del gioco, che spesso non effettua
una selezione significativa in termini di età.
D. – Su Avvenire vengono forniti
i dati della Guardia di Finanza, che nel 2012 ha accertato circa 61 violazioni delle
norme su gioco e minori...
R. – Si contano più di 100 mila punti-gioco esistenti,
ai quali si possono aggiungere i giochi che vengono venduti anche dai supermercati,
che sono comunque giochi con vincite in denaro e vietati ai minori. Ci troviamo davanti
a una diffusione molto ampia ed è quindi necessaria un’attenzione fortissima da parte
di coloro che vendono questi prodotti: devono venderli con grande responsabilità,
facendo sì che il minore non possa accedervi. A fronte dei circa 60 casi “analizzati”,
ce ne sono migliaia di altri che non emergono, che non vengono rilevati, perché il
fenomeno è ampio.
D. – Poi, c’è un altro problema: quello del gioco on line.
Da una ricerca recente di Telefono azzurro ed Eurispes, emerge che l’8% dei bambini
tra i 7e gli 11 anni e il 12% dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni gioca a soldi on line.
R.
– Sulla questione dell’on line - che è un altro fronte - abbiamo di recente, insieme
con la Polizia, portato avanti un’iniziativa molto importante e significativa sul
web sicuro. La tematica è molto più acuta e riguarda il mondo web. La prima raccomandazione
che facciamo ai genitori è di utilizzare filtri per garantire una navigazione più
controllata per i propri figli e tenere il computer in una zona centrale della casa.
L’altro aspetto fondamentale è quello di non dare loro il portafoglio, perché dare
una carta di credito a un minore è un gesto di un’irresponsabilità inaccettabile.
Quindi, questa è una problematica che può essere risolta molto tranquillamente, anzitutto
– ripeto – non dando la carta di credito ai propri figli.
D. – Secondo lei,
l’aumento della tassazione su questi giochi d’azzardo aiuterebbe in generale a far
desistere le persone, i bambini e i ragazzi dal giocare?
R. – Per far sì che
ci sia una regolamentazione del sistema, è necessario agire su tanti fronti. Il primo
è quello di riversare una parte significativa della raccolta per attività e politiche
sul corretto uso di questi strumenti, per una corretta attività di prevenzione per
evitare i fenomeni di dipendenza. Il secondo è quello di una riduzione più significativa
dei cosiddetti punti di offerta, che non possono moltiplicarsi a dismisura. Ricordiamoci
il motivo per cui è nata l’ipotesi di legalizzare il gioco, che era quello di liberarlo
dalla malavita organizzata che lo gestiva clandestinamente. Siamo invece passati a
un eccesso diverso: dal fatto di toglierlo alla malavita legalizzandolo – e quindi
mantenendoli su livelli accettabili – siamo arrivati invece ben oltre quello che poteva
essere un discorso di legalizzazione per semplice finalità, facendolo diventare un
qualcosa di diffuso e pericoloso, di cui stiamo iniziando a raccogliere i danni velenosi
che sta producendo.