Due immigrati morti alla periferia di Napoli. Il parroco:"Qui la situazione è drammatica"
Ancora non c’è chiarezza su quanto accaduto la notte scorsa a Giugliano alla periferia
di Napoli, dove sono stati trovati i corpi carbonizzati di due cittadini stranieri
forse dell’est Europa. E’ accaduto in un’area occupata da cumuli di immondizia e da
baracche di lamiere in cui si rifugiano soprattutto extracomunitari e immigrati romeni.
Il rogo sarebbe scaturito da un fuoco acceso per scaldarsi. “Vivono in condizioni
drammatiche, e noi possiamo fare poco” dice padre Maurizio Granara parroco
di Giugliano al microfono di Gabriella Ceraso:
R. – Qui la
situazione è drammatica, perché le case che sono in costruzione sono tutte occupate
da povera gente, che viene dall’Est europeo e dall’Africa: vivono in situazioni pessime
e non hanno niente. Dormicchiano qualche ora… si mettono in mezzo alla strada.
D.
– Quindi è possibile e veritiero che una cosa del genere accada laddove ci sono sia
alloggi che immondizia? R. – Purtroppo questo è molto possibile e potrebbe accadere
anche di peggio, perché certe volte è proprio una “guerra tra i poveri”. Un esempio?
Un gruppetto di loro riesce ad affittare una stanzetta e ciascuno di loro deve avere
però i soldi per pagare la luce elettrica: è successo che un ragazzo polacco di circa
20-25 non aveva pagato la sua quota e due algerini gli hanno tagliato le guance, sia
a destra che a sinistra….
D. – La situazione è peggiorata, padre, in questo
ultimo periodo?
R. – C’è stato un leggero peggioramento. Io non mi meraviglierei
se qualche giorno di questi verrò chiamato per soccorre qualcuno che sta morendo o
che potremmo trovare anche già morto…
D. – Io so che il territorio è attivo:
voi vi occupate di mensa, servizio sanitario, assistenza…
R. – Sì, per quel
che è possibile. Ricorro personalmente a dei farmacisti e cerco di arrangiarmi io.
C’è poi qualche bravo infermiere e qualche medico che si è messo a disposizione: è
così che cerchiamo di risolvere la questione. Ma i Comuni dovrebbero mettere a disposizione
qualche stabile o qualche locale in cui sistemare questa gente non costringendola
a morire di freddo, di fame, di miseria in case in costruzione. Purtroppo chi arriva
qua, pensa di trovare l’America: in realtà trova una situazione drammatica! Passati
quei mesetti in cui riescono a fare a qualche lavoretto, la raccolta della frutta,
poi patiscono la fame, la sete, il freddo… Non sono assistiti per niente! Per lo Stato
non esistono: molti di loro non sono sistemati dal punto di vista giuridico e quindi
non ci sono… Ma per noi non è possibile chiudere gli occhi davanti ad una situazione
del genere!