Mons. Paglia all’Onu: “La famiglia, risorsa vitale per la società”
Si è incentrato sulla famiglia, “risorsa vitale per la società”, l’intervento all'Onu
dell’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.
All’incontro, organizzato dalla Missione permanente della Santa Sede e dal Pontificio
Consiglio per la Famiglia e inserito nell’ambito del 20.mo anniversario dell’Anno
internazionale della famiglia nonché nel contesto del 30.mo anniversario della Carta
dei diritti della famiglia, ha partecipato anche l’arcivescovo Francis Chullikatt,
osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. Mons. Paglia, che
ha rivolto un pensiero di vicinanza a Benedetto XVI e alla sua scelta di rinunciare
al ministero petrino, ha sottolineato che la famiglia rappresenta il fondamento per
la società umana e che la tutela dei diritti della stessa è cruciale nella formulazione
delle politiche governative.
“Hanno tentato di eliminarla perché intesa come
relitto del passato e ostacolo all’emancipazione dell’individuo e alla creazione di
una società più libera – ha detto il presule – ma posso dirvi senza esitazione che
la famiglia", occupa "il primo posto nel cuore dei popoli del mondo, nonostante i
tanti attacchi cui viene sottoposta”. Fondamentale in proposito, secondo il presule,
la stabilità delle relazioni familiari: “Un bene importante, laddove manca tutti i
membri della famiglia sono a rischio”. “Le famiglie naturali sperimentano la solidarietà
tra le generazioni con molta più frequenza rispetto ad altre forme di vita comune
– ha continuato – i bambini che vivono con i propri genitori godono di una salute
fisica e psicologica migliore e sperimentano maggiore fiducia e speranza nella vita”.
Infine, l’arcivescovo Paglia ha posto l’accento su famiglia e lavoro: “La famiglia
costituisce una risorsa incredibilmente ricca per il mondo del lavoro – ha detto –
più di quanto quest’ultimo avvantaggi la famiglia. In altri termini il lavoro ‘sfrutta’
la risorsa famiglia senza tenere sufficientemente in conto le esigenze della vita
familiare”. (A cura di Roberta Barbi)