Una mostra a Roma per ricordare il suo Alberto Sordi
“Alberto Sordi e la sua Roma”: è la mostra aperta da oggi al 31 marzo al Vittoriano,
con cui prendono il via nella capitale dodici giorni ricchi di iniziative per ricordare
il grande attore, scomparso 10 anni fa, e il suo legame con una città che ha amato
tanto, personalmente e professionalmente. “In questo rapporto si ritrova anche un
po’ della storia di tutti gli italiani”, sottolinea Alessandro Nicosia, tra
i curatori della mostra, e che al microfono di Gabriella Ceraso svela qualcosa
del materiale inedito che sarà esposto:
R. - Mi è sembrato
che per ricordarlo a 10 anni dalla scomparsa fosse il modo più bello, proprio anche
per rispetto alla popolazione romana che tanto lo ha applaudito e ricordato il giorno
della sua scomparsa. La mia idea è stata quella di vedere i momenti della sua vita
privata, i fatti divertenti e curiosi con la città o in città. Poi, ovviamente, un
piano della mostra è dedicato ai film ambientati a Roma, che sono ben 56 sui 160 film
di Albertone.
D. - Che cosa si trova di Sordi in questa mostra?
R. –
Partendo dalla sua villa di via Druso abbiamo tirato fuori oggetti che nessuno aveva
mai visto, addirittura la sua poltrona da barbiere, il suo pianoforte, la sua bicicletta.
Nel secondo piano della mostra, ci sono i film che vi dicevo con oggetti; tanto per
citarne uno: “Il vigile”, un film che più romano non può essere, con la paletta e
gli stivali del vigile.
D. - C’è anche una foto di Giovanni Paolo II...
R.
– Ci sono bellissime foto di questo rapporto forte che aveva con il Papa. C’era una
grande simpatia e un grande rispetto.
D. - Che cosa vorrebbe che rimanesse
a chi viene a visitare la mostra?
R. – Secondo me è un modo per ricordarlo
sempre, soprattutto perché è uno di noi, e poi perché si rivivono tempi d’oro che
ci ricordano anche un bel modo di vivere che oggi non c’è più.