Manifestazioni in tutto il mondo per dire basta alla violenza sulle donne
Dopo tre giorni di agonia è morta a Napoli la donna aggredita tre giorni fa dal marito.
E’ l’ennesimo caso di femminicidio in Italia. E ieri, nel giorno di San Valentino,
a migliaia hanno aderito all’iniziativa One Billion Rising. In tutto il mondo si
è danzato, manifestato e marciato, per dire basta alla violenza contro le donne. Servizio
di Francesca Sabatinelli:
Giuseppina Di
Fraia, 52 anni, è l’ultimo nome di una lunga lista che ne contiene circa 120, quelli
delle donne vittime di femminicidio in Italia nel 2012. La Di Fraia era stata investita
tre giorni fa dal marito, che le aveva poi appiccato fuoco. La violenza sulle donne
unisce purtroppo tutti i Paesi del mondo. Per questo ieri in circa 200 nazioni si
sono svolti “flash mob”, con l’adesione di cinquemila associazioni. Le donne hanno
danzato e marciato, dagli Stati Uniti all’India, da Kabul a Roma, unite per dire no
agli stupri e alle aggressioni. Nei Paesi dove è altissima la percentuale di violenza
domestica, le donne si sono fortemente mobilitate: Etiopia, Somalia, Egitto sono stati
attraversati dalle manifestazioni. Fitta di eventi la giornata nella Repubblica Democratica
del Congo, Paese che viene considerato la capitale mondiale dello stupro. Dato allarmante
collegato alla violenza sulle donne, quello presentato inoltre da “Save the Children
Italia” che denuncia come nella penisola almeno 400 mila bambini assistano direttamente
o indirettamente alla violenza contro le proprie madri, esercitata da mariti e compagni.