Il cardinale Scherer: sentimento di vuoto in Brasile, ma ammirazione per il Papa
La “Campagna di Fraternità” che è iniziata ieri in Brasile è volutamente collegata,
quest’anno, alla prossima Gmg che si terrà a luglio a Rio de Janeiro. Nel messaggio
per la Campagna, Benedetto XVI esorta la Chiesa ad aver fiducia nei giovani e chiede
agli adulti di essere per loro testimonianza della salvezza portata da Cristo. Anche
le comunità cattoliche del Brasile sono vicine in questi giorni al Papa con la preghiera
e l’affetto. Al microfono del collega Silvonei Protz sentiamo come l’arcivescovo
di San Paolo, cardinale Odilo Pedro Scherer, ha accolto l’annuncio delle dimissioni
del Papa:
R. – Anzitutto,
da una parte, un sentimento di stupore, di sorpresa perché la gente non se l’aspettava
e, dall’altra, un sentimento di ammirazione, di vera ammirazione, per il Santo Padre
che ha avuto il coraggio di decidere dinanzi alla propria condizione di salute, di
anzianità, di fragilità, per il bene della Chiesa: cioè, un atteggiamento veramente
di distacco del Santo Padre nei confronti di tutto quello che potrebbe significare
umanamente, in termini di onore, etc., la condizione di Pontefice. Lui rinuncia a
tutto questo per il bene della Chiesa, perché la Chiesa sia servita bene. E’ questo
che traspare.
D. – Possiamo dire che il popolo brasiliano è rimasto un po’
triste?
R. – Triste, forse, un po’ sconvolto, sì. C’è un sentimento di vuoto
ed è normale perché per tutti i cattolici, e non solo, il Santo Padre rappresenta
qualcuno di importante, un riferimento per la Chiesa, per la fede, e Benedetto XVI
si è fatto voler bene per la sua grandezza d’animo, la sua intelligenza, la sua fede,
la sua umiltà, la sua semplicità, e per il suo servizio e il suo amore alla Chiesa,
per la quale ha sofferto tanto. Quindi, quando il Santo Padre annuncia di rinunciare,
per la gente, in un momento, è come se scomparisse un punto di riferimento importante.
Certo che questo cambia immediatamente quando la gente si rende conto che la Chiesa
va avanti. La gente si mette a pregare, a ringraziare Dio per il Santo Padre, a comprendere
il suo gesto, ad ammirare il suo gesto.
D. - Oggi inizia in Brasile la tradizionale
Campagna di fraternità. Questa volta c’è come tema centrale la gioventù ricordando
che il prossimo mese di luglio avremmo anche la Giornata mondiale della gioventù in
Brasile, a Rio de Janeiro…
R. – Fraternità e gioventù è il collegamento con
l’incontro mondiale dei giovani, è inevitabile ed è anche voluto. Il mondo degli adulti,
la Chiesa, la società, dovrebbero chiedersi: quali sono i nostri atteggiamenti dinanzi
alla gioventù? Siamo davvero impegnati per il bene della gioventù? Impegnati per il
bene della gioventù vuol dire per il bene dell’umanità. Cosa offriamo oggi ai giovani?
Come li prepariamo per il domani? Quali orizzonti diamo loro per la loro vita, il
loro futuro? Quali basi diamo loro per costruire una vita: basi salde, sicure, vere?
La campagna di fraternità sui giovani interroga tutta la Chiesa e la società.