Islam in Italia: sorpresa e grande rispetto per la decisione del Papa
La notizia delle dimissioni di Benedetto XVI ha trovato eco in tutto il mondo e ha
toccato profondamente credenti e non. In particolare, gli appartenenti alle grandi
religioni monoteiste si sentono partecipi di un momento così particolare nella vita
della Chiesa cattolica. Adriana Masotti ha raccolto i commenti di due esponenti
dell’Islam in Italia. Ascoltiamo per primo il dott.Abdellah Redouane,
segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia che ospita la Moschea di
Roma:
R. - La mia
prima reazione è stata di incredulità. Ma una volta confermata la notizia, l’incredulità
ha lasciato spazio alla sorpresa. Vorrei cogliere l’occasione, a nome del Centro islamico
culturale d’Italia, per esprimere al Papa i nostri auguri più fervidi, e anche come
credenti invochiamo Dio affinché lo sostenga in questo momento, in cui ha fatto una
scelta difficile, ricordando sempre - come credente - che la misericordia di Dio è
infinita.
D. - Lei ha avuto modo di conoscere, di incontrare personalmente
Benedetto XVI?
R. - L’ho incontrato tre volte in circostanze diverse. Quello
che mi colpisce di questa scelta è soprattutto la dimensione di umanità e di umiltà
che vengono dal Successore di San Pietro. È una cosa straordinaria, un messaggio importantissimo.
D.
- Cosa le viene in mente riguardo questo Pontificato e in particolare rispetto al
dialogo con l’islam?
R. - Le relazioni con l’islam - come sappiamo tutti -
hanno incontrato qualche difficoltà, ma non mi pare che questo sia il momento per
tirare le conclusioni. Quello che possiamo fare oggi è aiutare il Papa e garantirgli
un’uscita serena e tranquilla.
D. - Una cosa su cui il Papa è ritornato spesso
è stato l'impegno delle religioni per la pace, la condanna ad ogni tipo di fondamentalismo…
R.
- Questa posizione è condivisibile da tutti i credenti e anche dagli uomini e dalle
donne di buon senso. Dunque, questo è il cammino giusto. Il suo invito deve essere
un impegno comune - un cammino comune, direi - perché non è detto che dobbiamo soltanto
dialogare: bisogna camminare e guardare nella stessa direzione, perché siamo tutti
sulla stessa barca, in quanto famiglia umana e in quanto credenti.
Il commento
di Izzeddin Elzir, presidente dell’Ucoii, l'Unione comunità islamiche d’Italia:
R. – Ho accolto
la notizia come tutti quanti, credo, con sorpresa. Da una parte, questo è un atto
di coraggio, di grande responsabilità e dall’altra il Papa, in questa sua scelta che
va comunque rispettata, ha dimostrato grande umiltà e grande umanità.
D. -
Quali sono i suoi sentimenti pensando a Papa Benedetto XVI e anche al suo Pontificato,
in particolare riguardo ai rapporti con l’islam?
R. - Certamente, nei rapporti
fra due realtà diverse, in questo caso il mondo islamico e il mondo cattolico, ma
come in qualsiasi rapporto, ci sono momenti alti e momenti bassi. In questo periodo
abbiamo avuto momenti difficili, ma ci sono stati anche momenti di grande fiducia.
Mi piacerebbe ricordare la ricorrenza della preghiera ad Assisi, dove il Papa ha voluto
raccogliere di nuovo insieme tutte le fedi per una preghiera interreligiosa, la preghiera
di Assisi.
D. – C’è stato poi anche il viaggio in Turchia, dove il Papa è entrato
nella Moschea Blu di Istanbul e ha pregato insieme all’imam e agli islamici che erano
presenti…
R. – Anche questo è stato un altro momento molto importante, in cui
il Papa ha dimostrato che un cristiano può entrare dentro una moschea e può addirittura
pregare la sua preghiera. Credo che noi abbiamo bisogno di ricordare questi esempi
positivi.
D. - Lei ha avuto occasione di incontrare personalmente Benedetto
XVI?
R. – Sì, diverse volte. Una persona umile, una persona saggia, tranquilla,
profonda, che non guarda la facciata delle cose, ma va in profondità e cerca di capire
e di incoraggiare il lavoro che si fa per il dialogo interreligioso.