Rinuncia del Papa: commozione in Baviera per la celebrazione della Giornata Mondiale
del Malato
Anche ad Altötting, in Baviera, la notizia della rinuncia al ministero petrino di
Benedetto XVI ha scosso i tanti fedeli giunti al Santuario mariano per celebrare la
Giornata Mondiale del Malato, nell’odierna memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes.
Ieri mattina la Messa celebrata da mons. Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio
Consiglio per gli Operatori Sanitari, e l’annuncio che sarà la Terra Santa ad ospitare
nel 2016 la prossima Giornata Mondiale del Malato che avrà come tema: “Affidarsi a
Gesù come Maria ‘Fate quello che vi dirà!’ (Gv 2, 5)”. Sulla rinuncia del Papa, ascoltiamo
lo stesso mons. Zimowski al microfono della nostra inviata Christine Seuss:
R. - Noi sappiamo
che sulle spalle di ogni Santo Padre c’è anche un gran peso. Forse lui non si è più
sentito di portare questo peso, era troppo pesante per lui. E’ una decisione molto
coraggiosa ma aggiungo che senza la preghiera, senza il consiglio di Dio, dello Spirito
Santo, lui sicuramente non avrebbe mai fatto questo. Ammiriamo il Santo Padre per
questa decisione, preghiamo per lui. Sicuramente, per il Papa che verrà, lui sarà
un grande consigliere e pregherà anche per il suo successore.
D. – Celebrare
questa Giornata Mondiale del Malato ad Altötting che è molto vicina ai luoghi della
gioventù del Papa, che significato assume proprio nel giorno in cui il Papa si è dimesso?
R.
– Forse è anche un segno perché quando io ho parlato con il Santo Padre, lui ha indicato
questo luogo. Nessuno sapeva che questa giornata avrebbe avuto un’altra dimensione,
un po’ sofferente per noi. Ho visto, infatti, che ciascuno di noi era un po’ commosso,
ho visto le lacrime negli occhi delle suore italiane, dei laici e anche dei medici,
di tutti insomma perché lo apprezziamo molto.
D. – Il suo augurio personale
per Benedetto XVI?
R. – Vorrei dire che sono molto vicino a lui già da tanti
anni. Per 19 anni ho lavorato con lui nella Congregazione per la Dottrina della Fede,
lui mi ha consacrato vescovo. Per quasi 4 anni, abbiamo lavorato insieme per i malati,
per gli operatori sanitari… Vorrei dire al Santo Padre che sarò forse ancora più vicino
adesso, pregherò sempre per lui e gli sarò sempre vicino. Spero che il Papa, prima
del 28 febbraio, mi conceda udienza e sicuramente parleremo di questa giornata meravigliosa
qui ad Altötting.