2013-02-11 14:47:14

Il vescovo di Carpi: affetto, preghiera e riconoscenza per Benedetto XVI


Il vescovo di Carpi, mons. Francesco Cavina, aveva incontrato recentemente il Papa durante la sua visita "ad Limina". Giancarlo La Vella gli ha chiesto come abbia accolto la notizia della rinuncia di Benedetto XVI:RealAudioMP3

R. - La notizia mi ha profondamente turbato. Ed ha turbato non solo me, ma anche tutta la mia Chiesa, un ulteriore atto che il Signore ci chiede di metterci nelle sue mani. Personalmente sono molto legato a questo Pontificato, rispetto la decisione del Santo Padre, però questo mi porta anche a riflettere sul fatto che personalmente mi sento orfano in questo momento, perché si era instaurato un legame profondo - non solo per gli anni che ho lavorato in Segreteria di Stato - ma anche una sintonia dal punto di vista spirituale, della visione della fede e della Chiesa proposta dal Santo Padre. In questo momento non posso che dire: “Signore sia fatta la tua volontà!” continuando ad assicurare al Santo Padre il mio affetto, la mia preghiera, ed anche la riconoscenza per tutto quello che in questi sette anni di Pontificato ha realizzato ed ha fatto per la Chiesa e per il mondo intero.

D. - Proprio pochi giorni fa il suo incontro con Benedetto XVI in occasione della visita ad Limina dei vescovi emiliani. Quali momenti, quali immagini porterà con sè di questo dialogo col Papa?

R. - Dialogo di un padre con un figlio, un padre che si è interessato, si è preoccupato. Adesso credo anche di poter dire questo - prima mi sembrava indiscreto - anche attraverso la radio: ha detto che si sarebbe interessato a trovare una soluzione riguardo il problema del Palazzo vescovile di Carpi che è stato distrutto dal terremoto. E questo solo per fare un esempio dell’attenzione del Santo Padre. Questo è il ricordo che io conservo. Nello stesso tempo ringrazio il Signore: forse siamo stati tra gli ultimi vescovi che il Papa ha accolto. La caratteristica umana di questo Pontefice sarà ricordata per la sua accoglienza e per la sua umanità. Ci si sentiva come di trovarsi di fronte al proprio padre, poter parlare liberamente, dimenticando che invece ti trovavi davanti al Successore di Pietro e al Vicario di Gesù Cristo, e questa era proprio la sua grande capacità, quella di mettere a proprio agio le persone che incontrava.

D. - Un padre vicino ai suoi figli, soprattutto nei momenti di difficoltà, ricordiamo per voi c’è stato il sisma ...

R. - Segno di questa paternità è stato proprio la visita che il Papa ha compiuto da noi ad un mese esatto dal disastroso sisma, per venire a consolare e a portare una parola di conforto alle persone, ai sacerdoti e allo stesso vescovo. Credo che per noi Benedetto XVI rimarrà comunque un punto di riferimento indelebile ed insostituibile.







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