I vescovi dell'Africa : grazie a Benedetto XVI per la sua attenzione al continente
Sorpresa, ma anche rispetto per una scelta che esprime “profondo amore” per la Chiesa:
vescovi e religiosi raggiunti dall'agenzia Misna in Africa hanno accolto così ieri
l’annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI. “È stato uno shock, nessuno se lo aspettava,
in 600 anni non era mai accaduto” dice subito mons. Matthew Man-oso Ndagoso, vescovo
della diocesi nigeriana di Kaduna. Già poche ore dopo l’annuncio del Papa, però, la
sorpresa diventa comprensione delle ragioni che hanno spinto a un passo tanto grave.
“Benedetto XVI – sottolinea mons. Ndagoso – ha fatto un atto di profondo amore per
la Chiesa: non voleva che a guidarla fosse una persona priva, per motivi di salute,
della forza necessaria”. Il vescovo è fiducioso che il prossimo Papa possa continuare
il lavoro intrapreso da Benedetto XVI, in particolare rispetto all’Africa. “L’attenzione
del Papa per il continente – evidenzia mons. Ndagoso – è testimoniata dalla convocazione
del Sinodo del 2009 e dall’enfasi posta nell’esortazione post-sinodale Africae Munus
sulla necessità di un impegno per la riconciliazione, la giustizia e la pace”. Sorpresa,
comprensione e fiducia sono parole ricorrenti in molti Paesi. Secondo Sebat Ayelé,
un missionario eritreo che dirige a Kampala la rivista comboniana Leadership, la Chiesa
dell’Uganda è “sotto shock”. Un sentimento, questo, che unisce il nord, il sud, l’est
e l’ovest del continente e che è reso più acuto dalle difficoltà del mondo d’oggi.
Alla Misna lo conferma padre Leonard Chiti, direttore nello Zambia del Centro gesuita
per la riflessione teologica. “Benedetto XVI – dice il religioso – sente il bisogno
che la Chiesa sia guidata da una persona nel pieno delle energie perché è profondamente
consapevole della difficoltà delle sfide da affrontare: dalle accuse di abusi sessuali
alla spinta verso la secolarizzazione della società nel mondo occidentale, dai problemi
della globalizzazione alle incognite dei mutamenti climatici”. (R.P.)