Il Papa all'Angelus: annunciare Cristo a tutti senza mai scoraggiarsi, è Dio che trasforma
Annunciare Cristo a tutte le genti, senza aver paura della propria debolezza, perché
è la misericordia di Dio che trasforma e rinnova: è quanto ha affermato ieri il Papa
all’Angelus, di fronte ai tanti pellegrini presenti in Piazza San Pietro in una giornata
di sole ma fredda. Benedetto XVI ha poi ricordato la Giornata mondiale del malato
che si celebra oggi e ha rivolto il suo saluto alle popolazioni asiatiche che festeggiano
il capodanno lunare. Il servizio di Sergio Centofanti.
Gli apostoli
del Vangelo non si scoraggino mai “nell’annunciare Cristo a tutti gli uomini fino
ai confini del mondo”: è l’appello lanciato dal Papa, commentando il brano evangelico
di questa domenica in cui Gesù invita Pietro a superare la sua sfiducia per non aver
pescato nulla tutta la notte. Pietro si fida e fa l’esperienza di una pesca miracolosa
prima di diventare “pescatore di uomini”. Questo testo evangelico – sottolinea Benedetto
XVI - fa comprendere "la pedagogia della chiamata di Dio, che non guarda tanto alle
qualità degli eletti, ma alla loro fede". E fa capire che la vocazione al sacerdozio
e alla vita consacrata “è opera di Dio”:
“L’uomo non è autore della propria
vocazione, ma è risposta alla proposta divina; e la debolezza umana non deve far paura
se Dio chiama. Bisogna avere fiducia nella sua forza che agisce proprio nella nostra
povertà; bisogna confidare sempre più nella potenza della sua misericordia, che trasforma
e rinnova”.
Una misericordia che coinvolge l’intera missione della Chiesa,
che durante l’esistenza terrena è chiamata ad accogliere tutti, buoni e cattivi. Dopo
la risurrezione, invece, comprenderà solo i buoni. Di qui la preghiera del Papa:
“Questa
Parola di Dio ravvivi anche in noi e nelle nostre comunità cristiane il coraggio,
la fiducia e lo slancio nell’annunciare e testimoniare il Vangelo. Gli insuccessi
e le difficoltà non inducano allo scoraggiamento: a noi spetta gettare le reti con
fede, il Signore fa il resto”.
Dopo l’Angelus, il Papa ha rivolto il suo
pensiero ai popoli dell’Estremo Oriente che festeggiano il capodanno lunare. “Pace,
armonia e ringraziamento al Cielo – ha osservato - sono i valori universali che si
celebrano in questa lieta circostanza e sono desiderati da tutti per costruire la
propria famiglia, la società e la nazione”:
“Auguro che si possano compiere
per quei popoli le aspirazioni di una vita felice e prospera. Invio un saluto speciale
ai cattolici di quei Paesi, affinché in quest’Anno della fede si lascino guidare dalla
saggezza di Cristo”.
Quindi, ha ricordato che domani, memoria liturgica
della Beata Vergine Maria di Lourdes, ricorre la Giornata mondiale del malato. Il
Papa ha invitato ad essere “attenti alle persone che soffrono” e a visitare i malati,
secondo la richiesta di Gesù, perché “attraverso il nostro affetto e il nostro aiuto,
possano ritrovare la speranza e la fiducia in Dio che li ama”. La celebrazione solenne
della Giornata si svolgerà nel Santuario mariano di Altötting, in Baviera:
“Con
la preghiera e con l’affetto sono vicino a tutti i malati e mi unisco spiritualmente
a quanti si raduneranno in quel Santuario, a me particolarmente caro”.
Infine,
il Papa ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa del “Banco Farmaceutico”,
che ieri ha effettuato la raccolta di farmaci in Italia, Spagna e Portogallo.