Due giovani con cinture esplosive sono stati arrestati nei pressi di Gao, nel nord
del Mali, all’indomani dell’attentato suicida in città, rivendicato dagli islamisti
del movimento per l’Unità e il Jihad in africa occidentale (Mujao). I giovani arrestati
ieri, secondo testimoni locali, sarebbero un tuareg e un arabo che viaggiavano a dorso
d’asino trasportando diversi ordigni. Contro alcuni capi del Mujao, come dell’altro
gruppo jihadista "Ansar Dine", ma anche dei tuareg nazionalisti del Movimento di Liberazione
Nazionale dell’Azawad le autorità maliane avevano emesso mandati d’arresto per “terrorismo”
e “sedizione”. Intanto, il presidente ad interim Dioncounda Traoré ha condannato gli
scontri “fratricidi” tra diversi reparti dell’esercito che hanno provocato due morti
e 13 feriti. Gli scontri erano stati innescati da un attacco contro il campo dell’unità
di élite dell'esercito, i ‘berretti rossi’, a Bamako. Il capo dello Stato ha assicurato
che sono in programma incontri del governo con rappresentanti dei militari per trovare
una soluzione alla questione. Dalle Nazioni Unite arriva invece il sostegno alla ‘road
map’ annunciata recentemente da Traoré. L’Onu, comunicano dal Palazzo di Vetro, lavorerà
per permettere lo svolgimento di elezioni “credibili e legittime” per la fine di luglio.
(D.M.)