2013-02-09 07:55:12

In Siria il regime sembra disposto a negoziare ma “senza condizioni preliminari”


Il regime siriano di Basjar Al-Assad è pronto a dialogare con gli insorti per mettere fine al conflitto che insanguina il Paese, ma “senza condizioni preliminari”. Lo ha ribadito il ministro dell'Informazione in risposta allo spiraglio aperto nei giorni scorsi da esponenti di una parte dell'opposizione. Il servizio di Fausta Speranza RealAudioMP3

L’opposizione sembra disposta a negoziare con il vicepresidente Faruq al Sharaa: da mesi è fuori dalle scene e considerato da parte dell’opposizione non responsabile della repressione. Intanto combattimenti tra ribelli e forze governative sono stati registrati anche ieri in quartieri periferici di Damasco e, con particolare violenza, in un'area di Aleppo, dove tre soldati e cinque miliziani filo-regime sono stati uccisi, secondo quanto riferisce l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). C’è poi l’allarme dell'Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati: nell’ultimo mese si contano oltre 160 mila nuovi fuggitivi siriani, al ritmo di circa 5 mila al giorno. Resta da riferire i retroscena della posizione statunitense: Leon Panetta, in una delle sue ultime uscite pubbliche prima di lasciare la guida del Dipartimento della Difesa di Washington, fa sapere che Cia, Dipartimento di Stato e Pentagono erano d'accordo su un piano per armare i ribelli siriani, ma il presidente Obama l’ha fermato.








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