Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica
Nella quinta Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci propone il passo del Vangelo
in cui Pietro, invitato da Gesù, getta di nuovo le reti per pescare, dopo una notte
di vana fatica. Presa una quantità enorme di pesci, Pietro si getta alle ginocchia
di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Il Signore
gli dice:
«Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
Su
questo brano evangelico ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin,
docente emerito di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:
Oggi Gesù appare
un po' invadente: prima sale sulla barca di Simone per farsi sentire meglio mentre
predica; e poi vuole anche insegnare ai pescatori dove trovare il pesce che per una
notte intera non avevano incontrato. Un falegname che si improvvisa esperto di pesca:
ce ne voleva per credergli! Eppure danno credito alla sua parola, nonostante la fatica
di una notte sprecata. E le reti si riempiono e anche le barche quasi affondano per
la quantità enorme di pesci. Fortuna e sorpresa, ma anche forse segnale di qualcosa
di straordinario, come Simon Pietro subito pensa: non è degno di tanta grazia, non
ha meriti e forse non ha neanche capito bene i discorsi di Gesù. Il rabbì non lo lascia
neppure finire, e subito gli propone un affare: lasciare barca e lavoro, e farsi con
lui pescatore di uomini. Che vorrà dire mai pescare uomini? Raccoglierli da quel fondo
dove pensano di vivere e invece non vivono; mostrare loro la luce, a guardare in alto,
a camminare con libertà e audacia. Anche noi possiamo fare qualcosa, almeno ospitare
in barca Gesù; o più ancora imparare da lui come pescare uomini, come servire il Regno,
come diffondere la Parola.
Cari amici, sono tre anni che ogni sabato ci parliamo
e insieme ascoltiamo con cuore innamorato la Parola. Il nostro incontro finisce qui:
grazie per l'ascolto e grazie alla Radio Vaticana che di sabato in sabato ha trasmesso
il mio breve commento. È stata una bella avventura e una dolce fatica. Grazie ancora!