Anno della Fede in Turchia nel ricordo di mons. Padovese e don Santoro
Per approfondire la fede e per dare un impulso alla missione dei cristiani in Turchia
“sarebbe molto utile e sarebbe un grande dono tradurre le opere del vescovo Luigi
Padovese in lingua turca”: è la proposta lanciata, attraverso l’Agenzia Fides, da
padre Martin Kmetec, francescano, direttore delle Pontificie Opere Missionarie (Pom)
in Turchia. La proposta giunge mentre le comunità cristiane in Turchia celebrano l’Anno
della Fede, con diverse iniziative ecumeniche e in particolare ricordando due figure
martiri, che hanno dato la vita per la missione: mons. Luigi Padovese, vicario apostolico
dell’Anatolia ucciso nel 2010, e don Andrea Santoro, missionario fidei donum
ucciso nel 2006. Mons. Padovese era uno studioso di patristica e la maggior parte
dei suoi scritti riguarda i Padri dalla Chiesa e i primi secoli del cristianesimo.
Padre Kmetec nota a Fides: “Sentiamo tuttora la loro mancanza, ma il ricordo di queste
due figure ci aiuta molto nella missione oggi, in quest’Anno della Fede”. “Siamo chiamati
– prosegue il direttore delle Pom turche - ad approfondire la loro visione della missione”.
“Un primo passo – spiega il padre francescano - potrebbe essere proprio la traduzione
delle opere di mons. Padovese: egli amava la Turchia soprattutto ricordandola come
terra in cui è nata la Chiesa nel mondo pagano”. “Qui si sono svolti i primi nove
concili: in Turchia si trova la memoria della Chiesa dei primi secoli, che sta a noi
riscoprire”, ricorda padre Kmetec. “Auspichiamo – prosegue - che le opere del vescovo
possano avere vasta circolazione in Turchia, in modo da radicare in questa terra l’eredità
spirituale, culturale e pastorale di mons. Padovese”. Di don Santoro, conclude il
direttore delle Pom, “ricordiamo in particolare lo stile di presenza e di testimonianza,
fatta di semplicità e di incarnazione nello spazio dove ha vissuto”. (D. M.)