Tunisia in sciopero generale: migliaia ai funerali di Belaid, tensione nelle piazze
In Tunisia, la salma di Chokri Belaid, segretario del partito dei Patrioti Democratici
Uniti, ucciso due giorni fa sotto casa, è nel cimitero di Djellaz. Tensione nelle
piazze del Paese, a Gafsa la polizia ha fatto uso di granate lacrimogene. Quasi totale
l’adesione allo sciopero generale indetto per oggi. Intanto sul fronte politico il
presidente della repubblica si è detto contrario ad un esecutivo fatto di tecnici
come auspicato dal premier Jebali. Il partito di governo "Ennhada" rimane diviso e
si scioglie una parte della "Lega per la protezione della Rivoluzione". Il servizio
di Massimiliano Menichetti:
La Tunisia si
è fermata per i funerali, in forma solenne, del leader dell'opposizione laica, Chokri
Belaid. Nella capitale migliaia di persone hanno scandito slogan e applaudito al passaggio
del feretro fino al cimitero di Djellaz. Un clima di emozione in tutto il Paese, ma
anche di forte tensione: nella città di Sfax manifestanti hanno seguito un feretro
simbolico gridando slogan contro il governo ed Ennhda. A Gafsa la polizia ha fatto
uso di granate lacrimogene per disperdere dei manifestanti che a loro volta hanno
lanciato contro le forze di sicurezza sassi e bottiglie incendiarie. Sullo sfondo
l’impasse politica con la spaccatura nel partito di governo "Ennhada" dopo la proposta
del premier Jebali. Il primo ministro ha ventilato la possibilità di un nuovo esecutivo
tecnico, eventualità questa, respinta dal partito del primo ministro e dalla presidenza
della Repubblica. E con una decisione a sorpresa dalla città di Siliana, i vertici
locali e regionali della "Lega per la protezione della Rivoluzione" hanno annunciato
lo scioglimento dei due organismi. La Lega è al centro delle violente proteste di
questi giorni in tutto il Paese, da parte degli esponenti dei partiti laici che l'accusano
di avere compiuto decine di atti violenti contro gli oppositori al governo. La decisione
è stata ufficializzata in un documento con il quale i due presidenti locali ribadiscono
che le loro attività sono ''strettamente pacifiche'' e che lo scioglimento è stato
deciso per mantenere l'unità del popolo. In questo scenario si colloca lo sciopero
generale di oggi, con adesione pressoché totale, chiesto dall'opposizione e accordato
dal principale sindacato tunisino "Ugtt", che sta paralizzando il Paese. Senza grandi
svolte, per ora, le indagini per far luce sull’assassinio di Chokri Belaid. Il gruppo
salafita tunisino "Ansar al-Sharia" ha fermamente negato qualsiasi legame dei suoi
seguaci con l'omicidio del leader dell'opposizione di sinistra. Intanto in una nota
il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha condannato il gesto criminale, sottolineando
che nel Paese ci sono stati progressi importanti nella transizione democratica, ma
che ''resta ancora molto da fare per quanto riguarda il processo costituzionale e
per soddisfare le esigenze economiche e sociali della popolazione''. "La transizione
democratica della Tunisia - ha affermato - non dovrebbe essere ostacolata da atti
di violenza politica".